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Mazzola: "Non vestii la maglia granata per volontà del Torino"

di Marina Beccuti

Sandro Mazzola ha ricordato il Grande Torino, dove ha giocato suo padre Valentino, considerato ancora oggi il Capitano per antonomasia del Torino.

"Il ricordo di mio padre mi ha aiutato a diventare un campione? Mi ha aiutato moltissimo perché ho conosciuto personaggi di allora che mi raccontavano le gesta di questa squadra, mi raccontavano che mio padre voleva sempre essere corretto e io ho seguito le sue orme. Ho voluto emulare questo aspetto della carriera di mio padre. Andavo al campo di allenamento con mio papà e poi andavo a tirare i rigori a Bacigalupo. Lui mi lasciava segnare e io andavo a esultare per il campo perché avevo segnato al portiere del Grande Torino", ha raccontato Mazzola a TMW Radio, nel corso della trasmissione "Mi ritorni in mente".

Il grande giocatore interista ha poi ricordato la tragedia della squadra brasiliana del Chapecoense: "Ho pensato che quando è destino è destino. Non c'è tempo, aereo o treni, succede e basta".

Mazzola ha poi spiegato perchè non ha mai giocato nel Toro: "Per volontà del Toro. A 18 anni io fui libero di poter firmare per un'altra società rispetto all'Inter. Quell'anno fui lasciato libero, il Torino fu una possibilità. Il mio patrigno si presentò al presidente dei granata chiedendogli se volevano far firmare il figlio di Valentino, gli lasciò il numero ma nessuno richiamò. L'anno dopo ho esordito in Serie A con l'Inter. Il gesto di tirare su le maniche per suonare la carica? L'ho fatto anche io come lo faceva mio padre. E' stata una cosa che forse avevo dentro". Mazzola divenne poi dirigente nell'era Cimminelli.

Mazzola fu invece vicino alla Juventus: "Ci ha provato, mi fece un''offerta eccezionale. Mi fecero parlare direttamente con Agnelli, ma mio padre non avrebbe voluto che io vestissi la maglia bianconera e dunque non se ne fece di nulla".


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