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Meggiorini: "Il Toro non si ferma più"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

L’attaccante con i tre gol realizzati ha portato nove punti in classifica. Meggiorini attribuisce il suo stato di forma attuale all’intensità degli allenamenti di Ventura. Del suo gol al Padova è soddisfatto anche perché non lo ha realizzato con il suo piede preferito. La partita con i veneti era sentita molto sia dai tifosi granata sia dai giocatori.

Non si ferma più, anche oggi ha segnato.
“E’ il Toro a non fermarsi più”.

Al giornalista che gli ha chiesto se da Meggiorini è divenuto Migliorini ha risposto in modo ironico.
“Se ero Meggiorini prima, lo sono anche adesso”.

Il suo rendimento è migliorato: è una questione di forma fisica, atletica?
“Un po’ tante cose, arrivavo da Novara dove mi ero allenato per sei mesi non sicuramente con i ritmi intensi che abbiamo qua e che adotta il mister che io conosco bene, quindi secondo me è questo che ha fatto la differenza”.

Oltre al gol ieri ha anche recuperato molti palloni.
“Di recuperare palloni forse mi era capitato in modo maggiore anche in altre partite: con la Reggina ne avevo recuperati cinque o sei e con il Crotone, partita in cui ero subentrato, anche tanti e con il Livorno uguale, perché è un po’ il mio gioco, poi c’è anche il lato negativo di questa cosa ovvero che non sempre riesco ad arrivare lucido sotto porta, però ieri ho sfruttato l’unica occasione che ho avuto e va bene così”.

La sua scelta del tempo in occasione del gol è stata perfetta.
“Sì, devo ancora rivederlo però è stato un bel gol e l’ho realizzato non con il mio piede preferito”.

Ha realizzato finora tre gol che però sono valsi nove punti al Torino, forse non segna tanto, ma fa solo gol pesanti per la classifica.
“Non conta fare venti gol ed arrivare a metà classifica, tanto vale farne meno, ma che siano importanti. Chiaramente non sono io che decido di fare gol importanti o di non segnare su un quattro a zero, ho fortuna, ma comunque ci credo sempre fino alla fine, come ieri sera, e credo che sia un momento positivo per me”.

Lei ha giocato con un grande pubblico a Bari con cinquantamila persone allo stadio, ieri sera i tifosi vi hanno dato una bella mano. Una grande serata?
“Noi sentivamo la partita e avevamo capito che anche dall’esterno la sentivano, l’impatto lo abbiamo avuto quando siamo entrati in campo per il riscaldamento e abbiamo percepito che i tifosi erano carichi tanto quanto noi. Sicuramente ci hanno dato una mano”.

In questo momento della stagione conta l’adrenalina, ma anche l’unità della squadra, per quasi tutta la partita ieri siete stati corti così come era accaduto a Livorno. E’ una caratteristica di questo finale di stagione del Torino?
“E’ una caratteristica del calcio, noi cerchiamo sempre di compattarci, ieri è venuta meno all’inizio del secondo tempo un po’ per la stanchezza e un po’ perché avevamo perso qualche palla davanti e loro ripartivano senza che noi riuscissimo a recuperare bene. E’ ovvio che più la squadra riesce a rimanere corta e meglio è perché è più facile difendere in undici che in otto”.

Avete praticamente spento la luce sulle speranze di playoff del Padova, una rivincita?
“Infatti (ride, ndr) sul due a zero ho detto che bisognava spegnere le luci così la partita finiva e andavamo tutti a casa prima”.

Fra le squadre di vertice nessuna molla.
“Noi siamo i primi a non mollare”.


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