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Mercato, Procura e Torino: il 2020 di Petrachi inizia contro il suo passato

di Elena Rossin
Fonte: Tmw
Gianluca Petrachi

Roma-Torino non può essere una partita come le altre. Non lo è per i giocatori che non vogliono sbagliare il primo appuntamento del 2020 e non lo è per i dirigenti. Due in particolare: Cairo da una parte e Petrachi dell’altra, scrive TuttoMercatoWeb.com. Per dieci anni hanno lavorato insieme nel club granata, da quest’anno, invece, le loro strade si sono separate e non senza qualche problema. Le ripercussioni sono arrivate sul mercato e in Procura nonostante poi tra i due, almeno a parole, sia tornato il sereno. Domenica si rincontreranno e vedremo se si stringeranno o meno la mano.
ADDIO - Tutto comincia il 24 aprile scorso quando iniziavano a uscire le prime indiscrezioni sul possibile futuro di Petrachi in giallorosso. Cairo non gradisce e in tv sbatte i pugni sul tavolo. “Se va alla Roma ci sarà conflitto d’interessi” dice il presidente in rifermento al fatto che le due squadre si giocavano un posto per entrare in Champions League. Quella frase, però, da il via a una serie di botta e risposte finché il 5 giugno l’attuale diesse del club di Pallotta viene filmato a Fiumicino con Fienga. I due erano di ritorno da un colloquio conoscitivo con Fonseca, mentre Petrachi era ancora sotto contratto con il Torino. Mossa che non è piaciuta a Cairo, il quale ha poi preteso un “gentelment agreement” per lasciar andare il suo diesse. Una volta a Roma, infatti, al Torino sono stati ceduti i due Primavera come Freddi Greco e Bucri. Una sorta di indennizzo, che è bastato al Torino, ma non alla Procura. Già, perché ad acuire il tutto c’è stata l’uscita di Petrachi a fine mercato su Dzeko: “Lavoravo al suo rinnovo da maggio”. Uscita infelice e che ha portato il tutto all’attenzione della Giustizia Sportiva che prenderà una decisione entro la fine di gennaio.
MERCATO - Sentenza che arriverà contestualmente alla chiusura del mercato che vedrà la Roma impegnata su più fronti. Fonseca ha chiesto rinforzi in tutti i reparti, ma non vuole gente a caso. Arriveranno a Trigoria solo se apporteranno un miglioramento alla rosa attuale. Prima, però, sono fondamentali le uscite come quelle di Pastore, Jesus, Under e Kalinic. Da queste tre eventuali cessioni possono partire gli affondi in entrata. I due nomi più gettonati sono quelli di Mariano Diaz del Real Madrid come vice Dzeko e Politano per sostituire il turco. Discorso più complicato per Mertens che comunque dal primo febbraio sarà libero di firmare visto il contratto in scadenza con il Napoli. A oggi sembra più un discorso per giugno, quando a quel punto ci sarà Friedkin e non più Pallotta.


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