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Merlo al Tuttosport: "Cairo ha finito il suo tempo a Torino"

di Giulia Borletto

Intervistato dal Tuttosport in merito alla questione Toro-Cairo, l'onorevole Giorgio Merlo, spiega così il suo personale pensiero sul futuro del patron granata in Piemonte. "Parlo da tifoso, da cittadino, da deputa­to" ha spiegato. "La storia non si rinnega, ma si ricorda. E la storia dice che dopo l’intervento decisivo dei lodisti nel 2005, una volta fal­lito il Torino di Cimminelli, Cairo ha salvato il club e lo ha subito riportato in A. Dopodi­ché, dato a Cesare quel che è di Cesare con il giusto rispetto, con obiettività e pure onesta gratitudine, vanno evidenzia­te tutte le carenze e gli errori commessi negli anni da Cairo. E alla luce di tutto ciò, anche di una quasi totale assenza di coerenza nel suo agire, Cairo ha davvero fatto il suo tempo e non credo che possa ancora ri­montare. La squadra può ri­montare in classifica e volare in A: lo spero, tifo anch’io per questo. Ma Cairo no, ormai".

Cairo si difende dalle accude sulla sua gestione, dicendo che a Torino è particolarmente difficile fare calcio, crede anche lei? "Non è assolutamente vero. Al­lude ai tifosi e ai mass media? Beh, non so quante città abbia­no tifosi appassionati e gene­rosi come quelli granata. E i mass media in Piemonte sono seri, onesti e scrupolosi esatta­mente come nelle altre regioni. Torino e il Piemonte hanno po­tenzialità anche uniche, gigan­tesche. Il discorso è un altro: è per Cairo che è particolarmen­te difficile fare calcio, dopo tut­te le promesse non mantenute e gli errori fatti. Ma ora ha an­nunciato che se ne andrà, no? Il suo rapporto con i tifosi si è rotto per sempre. Ecco perché occorre una svolta a prescinde­re, a questo punto. Non una svolta casuale. Né servono av­venturieri o cordate ipotetiche. Serve un imprenditore serio, facoltoso, proiettato nel futuro, ma che conosce la storia e le tradizioni del Toro e della sua gente. Che ha a cuore il Toro e i tifosi. E qui può entrare in ballo anche un mio vecchio di­segno".
 


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