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Morello: "Ho una cefalea da sforzo, ma ora sto bene"

di Giulia Borletto

"Durante il riscaldamento stavo benissimo, non avevo alcun problema. Ma nella prima gara di campionato, contro il Varese, negli ulti­mi cinque minuti di partita ho accusato un fortissimo dolore alla testa: onesta­mente non ci ho dato troppo peso, perché non mi era mai capitato prima e credevo fosse semplicemente un pro­blemino passeggero. E inve­ce a Cittadella ho sentito male dopo pochi minuti, un male acuto alle tempie, mi sentivo mancare", ecco la verità di Davide Morello. Da numero due lo scorso anno a numero uno nel finale di stagione e da numero uno titolare ad inizio stagione a numero tre in 270 minuti: un incubo. In una lunga intervista al TuttoSport, il portiere granata parla di quella maledetta partita che ha fatto scendere Morello dal primo al terzo posto nella classifica portieri. "Con il senno di poi ho sba­gliato. Ho domandato scusa a tutti: ai miei compagni, al­l’allenatore, nessuno esclu­so. Stavo urlando indicazio­ni ai miei compagni, in par­ticolare a Filipe, e mi è scop­piata la testa. Però sul se­condo gol del Cittadella, quel tiro da fuori di Dalla Bona, non ci sono scuse che tengano: ho sbagliato, è sta­to un erroraccio mio e ba­sta. Ho scoperto di avere una cefalea da sforzo, un proble­ma piuttosto particolare, ma sto facendo delle cure e adesso sto bene. Devo effet­tuare l’ultima tac, ma anche da esami neurologici è tutto ok: sono a completa disposi­zione dell’allenatore e ci tengo a sottolineare che la mia esclusione è una scelta prettamente tecnica".

Dell'arrivo di Rubinho non ha paura, lui rivuole la sua porta. "Non posso negare di essere rimasto un po’ sorpreso. In organico c’eravamo già io e Bassi, evidentemente la di­rigenza o l’allenatore hanno deciso che non bastava. Di­ciamo che non mi sarei im­maginato questa situazione dopo due giornate di cam­pionato".