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Napoli, Sarri: “Il risultato fa sembrare facile la partita con il Torino, ma non lo è stata”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Torino. Ecco che cosa ha detto:

Avete iniziato pressando, siete andati in vantaggio, poi avete lasciato un po’ di spazio al Torino e ci son stati tanti ribaltamenti di fronte, infine nella ripresa avete dilagato. Avevate preparato così la partita?

“Partita difficile, spaccare la gara in due con continui ribaltamenti di fronte è una prerogativa del Torino che così si rende pericoloso. I granata hanno fatto un’ottima stagione, soprattutto in casa, ed è una squadra che ha numeri offensivi e siamo riusciti a contenere le loro ripartenze nelle quali sono molto bravi e poi siamo stati bravi noi a chiudere la partita nel momento in cui loro sono un po’ calati a livello d’accelerazione. E’ stata un’ottima partita che per il risultato può essere sembrata facile, ma che non lo è stata”.

Se il Napoli giocasse sempre con il Torino vincerebbe lo scudetto. Rispetto all’andata ha visto un Torino diverso?

“Oggi il Torino è andato sotto dopo pochi minuti e la partita si è messa per loro un po’ in salita e poi in campo c’erano delle condizioni di disagio e di difficoltà e dopo il terzo gol, probabilmente, lo spirito di sofferenza di chi aveva obiettivi più tangibili era maggiore rispetto a quello dell’avversario. Questo è quasi inevitabile in queste situazioni. Se la partita fosse continuata sull’uno a zero, il finale sarebbe stato di sofferenza da parte nostra, ma arrotondando il risultato è chiaro che la differenza di obiettivi e di motivazioni è venuta fuori, soprattutto in una giornata come questa”.

In altre dichiarazioni ha spiegato che cosa significa per lei arricchirsi, ma alla fine dell’anno ci sarà bisogno di un altro incontro con il presidente per capire se sarà ancora l’allenatore del Napoli?

“Quella conferenza stampa era iniziata con un ringraziamento al presidente perché per ciò che avevo fatto all’Empoli in tanti mi facevano complimenti, però, l’unico che mi ha ingaggiato è stato De Laurentiis, quindi gli sono grato ieri, oggi e domani. Poi ho espresso un mio obiettivo individuale per il futuro che può essere anche remotissimo: il prossimo contratto che firmerò lo vorrei economicamente consistente per un ringraziamento alla mia famiglia alla quale alle volte ho fatto mancare tutto. Mi ci sono voluti tanti anni per arrivare a questi livelli e mi sembra giusto ripagare la mia famiglia in qualche modo. Questo è un mio obiettivo personale sul quale nessuno può sindacare, perché è mio. Se il presidente si sente chiamato in ballo, è perché o gli è stata riferita qualche cosa diversa rispetto a quello che ho detto oppure perché lui vuole fare un contratto nuovo. Io non ho chiesto un nuovo contratto al Napoli, ho solo parlato del prossimo contratto che firmerò. Ripeto, lo ritengo un mio obiettivo personale ed essendo una cosa personale mi farebbe piacere che nessuno ci mettesse bocca. Se il presidente interverrà, è perché vuole fare un contratto nuovo e gli è stata riferita qualche cosa diversa perché io non lo pretendo dal Napoli il contratto nuovo. Il presidente è così e ogni tanto s’inca... (parola non scrivibile, ndr) e parte”.

Quindi non c’è nessun bisogno che v’incontriate?

“Lui ha il contratto ed io pure e se il presidente riterrà opportuno chiamarmi andrò da lui e non lo riterrà opportuno ci vedremo, però, il mio obiettivo per il prossimo contratto rimane lo stesso”.

Il vice allenatore del Torino, Lombardo, ha sottolineato differenze sostanziali tra Napoli e Juventus e che con voi bisogna essere sempre sul pezzo altrimenti fate molto male. E’ un complimento, che cosa gli risponde?

“Sì, ma mi sembra che anche gli altri scherzino poco. Quando si fanno cento punti in una stagione si devono avere qualità enormi altrimenti non sarebbe possibile disputare sei anni a questi livelli e con questi punteggi straordinari. Noi siamo contenti di quello che stiamo facendo e, soprattutto, siamo contenti che questa squadra dia ancora la sensazione che possa crescere e questo ci dà gusto, soddisfazione e motivazioni per adesso e per il futuro”.

L’anno scorso uscì da questa sala fra gli applausi dei colleghi locali per le parole che aveva pronunciato sul Grande Torino e sulla Storia granata, ha avuto tempo ieri di andare a Superga e di visitare il nuovo stadio Filadelfia?

“Non ho visto il Filadelfia, ma mi hanno detto che il centro sportivo che stanno facendo è molto bello e dei miei collaboratori hanno delle foto che mi faranno vedere perché sono rimasti colpiti. A Superga sono andato perché venire a Torino in questo mese rende obbligatorio andare a dare un tributo a degli eroi, a dei grandi, a una squadra, il Grande Torino, straordinaria il cui eco era ancora potente quando io ero giovane e, purtroppo, la tragedia era accaduta già diversi anni prima. Io ritengo un obbligo morale per un uomo di sport, soprattutto se viene a Torino in questo mese, rivolgere a dei giganti di questo tipo un doveroso omaggio”.


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