Nesti Channel - Torino, meglio il 4-4-2
Fonte: Gaetano Mocciaro per www.carlonesti.it
Gioire per un pareggio contro l'Ancona era qualcosa di impensabile solo alla vigilia della partita contro i dorici. Eppure è sempre così: perché la paura di un'altra sconfitta casalinga, la seconda consecutiva, era molto più che concreta, quasi definitiva, non fosse stato per la zuccata di Rolando Bianchi all'ultimo secondo.
Qualcosa però non va e ormai è chiaro. Passi la sconfitta di Brescia, passi pure il ko casalingo contro il Padova, dove il turn-over attuato da Colantuono vale come parziale attenuante. Ma l'Ancona sulla carta è una delle avversarie più modeste di tutta la cadetteria. Eppure il divario fra le due squadre non si è quasi visto. Toro inguardabile nel primo tempo, con fischi da parte di un pubblico incredulo, soprattutto per l'involuzione rispetto alle prime giornate di campionato. Da una difesa ermetica e insuperabile a una retroguardia che soffre di qualche amnesia, con giocatori che pagano ancora problemi di adattamento o esperienza. Come nel caso di Ogbonna, tanto negativo da venire sostituito già nel primo tempo. L'attacco, partito con medie di tre gol a partita arranca, fatica a concludere a rete, figurarsi segnare. Fortuna che c'è un Rolando Bianchi che tiene da solo il peso del reparto avanzato. La costante dei reparti è il centrocampo: mai stato pienamente convincente.
L'ipotesi che non sopporti il tridente è concreta, specie a vedere il secondo tempo della partita contro l'Ancona, dove l'equilibrio del 4-4-2 ha dimostrato quanto possa sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori: si privilegia il gioco sulle fasce, con due interpreti come Diana, troppo sacrificato nel centrocampo a tre, e Gasbarroni. Un'ampiezza di gioco più larga, che porterebbe a verticalizzare meno, mettendo in condizione centrali come Zanetti o Coppola a fare quello che riescono meglio: distruggere il gioco avversario. Davanti Bianchi avrebbe molti più rifornimenti aerei, sfruttando al meglio le sue doti di gran colpitore di testa (la zuccata vincente coi marchigiani a dimostrarlo). Il compagno di reparto Di Michele più vicino all'area di rigore, senza doversi sparire la trequarti con qualche compagno. Infine, la difesa più coperta, con gli esterni bassi a vedersi limitare le responsabilità in fase di sgancio, concentrandosi sulla fase difensiva.
Sarà probabilmente il 4-4-2 la base sulla quale ripartire, magari già dal prossimo incontro casalingo col Modena. Le aspettative stanno iniziando a farsi più forti, soprattutto per questa serie di passi falsi. E forse, è già tempo di mettere in soffitta il poco redditizio 4-3-3.