Nesti, Toro che tristezza
Fonte: www.carlonesti.it
Cari tifosi granata, anche io, negli ultimi minuti della partita, ho letto nei vostri occhi la rabbia e la disperazione, e l'ho compresa. L'essenza dello sport è (o dovrebbe essere) impegnarsi sempre per vincere. Ma il Toro è abituato, e non da oggi, ad atteggiamenti "regolari" come quelli del Genoa. Ricordate quando, tanti anni fa, un Chievo, senza obbiettivi, negò ai granata la promozione? Povero Toro, perché tocca sempre a te sperimentare la correttezza altrui? Detto questo, sarei un vittimista se non ricordassi altri episodi: l'impegno "relativo" del Napoli, la domenica precedente, contro i granata, o la resa incondizionata della Roma, qualche stagione fa, quando il Toro aveva bisogno di ossigeno. Insomma: recriminare è comprensibile, ma è assurdo aspettarsi sempre i favori dagli altri, senza mettersi in condizione di camminare con le proprie gambe. Alzi la mano chi ritiene che la squadra, vista quest'anno, meriti di salvarsi... Quante volte abbiamo assistito a prestazioni, quanto meno, "dignitose"? Poche, davvero poche, e occorre essere obbiettivi. Tra l'altro, io continuo a pensare che questa fosse una rosa da centroclassifica, ma la condanna è arrivata dallo scarso temperamento di troppi elmenti, dal difficile assemblaggio fra loro, e, in ultima analisi, da arbitraggi (anche oggi 2 rigori negati) e sfortuna. Peccato avere trovato Rosina e Bianchi così tardi, ma quanti misteri! Sereni e Natali momentaneamente accantonati con Novellino, Franceschini dimenticato e poi ripescato, Pratali, Dellafiore, Saumel e Vailatti "buttati via" come "brocchi" inutili, Amoruso ceduto dopo appena 4 mesi. Voi ci avete capito qualcosa più dei 3 allenatori che si sono avvicendati, e dei 5 direttori sportivi degli ultimi 4 anni? Io no...
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