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Nicola prima del Toro: "Cosa guardo in un giocatore, come imposto il lavoro"

di Federico Danesi
Fonte: Il Terzo Uomo

L'ultimo intervista di Davide Nicola prima di arrivare a Torino, fresca di una settimana fa, è stata con il podcast calcistico 'Il Terso Uomo'. Abbiamo estrapolato un paio di passaggi, in primis sul tipo di rapporto che cerca di instaurare con i suoi giocatori: "Un rapporto basato sull'intelligenza emotiva e su quella tecnico-tattica. Entrambe si possono allenare, tutto il rapporto con i calciatori si basa su questo. In un giocatore guardo la sua intelligenza, la sua umiltà, la sua disponibilità a migliorare, sono i prerequisiti della relazione che instauriamo. Poi definisco con i miei giocatori degli obiettivi da raggiungere e indico una strada".

Iniziare un campionato o subentrare, cosa cambia? "Io ho dei principi di gioco universale che sono spazio, posizione e relazione, riesco a plasmarli in ogni tipo di situazione. Chiaro che se riesco a partire da inizio stagione determino tutto il percorso, se invece subentriamo la prima cosa è uno studio accuratissimo del'ambiente, le caratteristiche dei giocatori, perché non li conosci mai bene fino a quando non li alleni. Chiaro che la società si aspetta di invertire i risultati, dimostrare che la squadra vale più di quanto ha ottenuto, quindi serve compromesso tra estetica ed efficacia. La forza di un allenatore rimane quella di cercare un'identità al gruppo"


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