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Novara, Ludi: "L'arbitro sabato non ci ha considerato"

di Giulia Borletto

Dalle pagine de La Stampa, il capitano del Novara Carlalberto Ludi, parla della sua espulsione nella partita di sabato contro i granata e rilascia un piccante retroscena che evidenzierebbe un comportamento non corretto o quantomeno bizzarro, da parte dell'arbitro Baracani. "La mia espulsione è stata affrettata" spiega il numero 5 azzurro. "Il fallo c'era, la palla mi è schizzata sulla mano e poi ci siamo scontrati. L'arbitro era a una trentina di metri, non so cosa possa aver visto ma è arrivato di corsa sventolando il cartellino rosso "mano e fallo da ultimo uomo è espulsione" ha urlato. Una decisione che mi ha lasciato perplesso così come il suo atteggiamento per tutta la partita".

Ma di che atteggiamento si sta parlando? "Nel tunnel con le squadre schierato, il signor Baracani è arrivato volgendosi verso i granata ed ha salutato a Bianchi: "ciao capitano". Noi ci ha proprio ignorati. Per buona educazione ho cercato di salutarlo ma non me ne ha dato la possibilità. Ha preso in braccio la mascotte e si è diretto in campo. In quel momento ho avuto la sensazione che non sarebbe stato facile giocare a Torino e poi l'ho sperimentato in campo. Non dico che la mia espulsione sia stata ingiusta ma affrettata sicuramente. Capisco che arbitrare a Torino non è facile ma io ho un modo diverso di rapportarmi con gli arbitri". Non aggiunge altro Ludi, che decide di parlare chiaro senza peli sulla lingua. Parlare di sudditanza psicologica nei confronti del Torino sembra quasi comico, visto che soprattutto nello scorso campionato, gli arbitri non hanno mai usato le pinze e non si mai tirati indietro nello sfoderare cartellini di vari colori. Certo è che questa è una dichiarazione che potrebbe far discutere.


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