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Pagellone, Edera: un ragazzo del Fila con la voglia di emergere e la difficoltà a riuscirci

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Simone Edera

Quando si fa tutta la trafila delle giovanili indossando la stesa maglia e vincendo un campionato Primavera e poi la Supercoppa di categoria e si arriva ad esordire in serie A si sogna in grande tanto più se dopo un anno a farsi le ossa si torna e si riesce a ritagliarsi uno spazio coronato da reti importanti, come quella che valse al Torino il passaggio ai quarti in Coppa Italia con eliminazione della Roma e qualche settimana prima in campionato un gol alla Lazio a chiudere definitivamente la partita. Con queste premesse Edera sembrava avviato a una carriera da protagonista nel Torino. Poi, però, si è scontrato con la realtà di trovarsi chiuso da compagni più esperti, Falque, e dal cambio di allenatore, il passaggio da Mihajlovic a Mazzarri, ed è anche incappato nel non riuscire sempre a sfruttare al massimo il poco spazio che gli veniva concesso  e così a gennaio è stato nuovamente inviato a fare esperienza per fortuna nella squadra, il Bologna, del mister, Mihajlovic, che crede nel suo potenziale, ma tra qualche acciacco (infortunio alla spalla e poi alle battute finali della stagione problemi che hanno portato all’asportazione dell’appendicite con conseguente forzata rinuncia alla convocazione in Under 21 per l’Europeo di categoria) e l’esplosione di un compagno, Orsolini, la stagione definitivamente è girata per il verso storto. Dovrebbe tornare in granata ed andare in ritiro con la squadra se così sarà non si faccia sfuggire l’occasione per convincere Mazzarri che nel Toro ci può stare. VOTO PER IL PERIODO GRANATA: 5,5


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