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Parla il talent scout che scoprì Quagliarella

di Raffaella Bon

Dopo l'ufficializzazione del passaggio dall'Udinese al Napoli di Fabio Quagliarella, Tuttomercatoweb ha raggiunto in esclusiva Gino Corrado, colui che ha scoperto il giocatore, che ci ha raccontato qualcosa in più sulla sua storia e sul suo futuro in maglia azzurra.

Che augurio fa al ragazzo?
"L'augurio è quello di essere sempre se stesso perché io che lo conosco da sempre posso dire che è di un'umiltà unica. L'augurio è quello di diventare un reuccio di Napoli e non posso fare un paragone azzardato con Maradona, ma penso possa far dimenticare uno come Careca".

Secondo lei ha esaudito il suo sogno?
"Penso di sì, anche se andare all'Inter o alla Juve sarebbe stato un bene per lui. La sua umiltà lo ha spinto ad andare a Napoli che attualmente non è una squadra di vertice, ma penso che con lui, Cigarini e altri possa diventare una squadra da primi cinque posti".

Quindi è stata più una scelta di cuore che di testa?
"Sì, penso di sì. Il cuore ha influito moltissimo e lui è una persona che ha mantenuto un cuore vergine".

Lei che è stato il talent scout di Fabio, che caratteristiche ha visto subito?
"Io l'avevo visto a Napoli, ma a segnalarcelo è stata una persona di Castellammare a cui voglio molto bene. Quando sono andato a Torino ho visto le sue ottime caratteristiche e nonostante gli altri puntassero di più su Calaiò ho insistito su di lui credendoci da subito. La nidiata degli 83-84 era piena di grandi giocatori come Marchetti o anche Pinga, che ora si è perso dopo l'incidente".

Col tempo Quagliarella si è raffinato o si vedeva già la stoffa del campione?
"Si vedeva già, poi lui ha lavorato molto e ci ha messo molto del suo. Serve comunque sempre una grande forza di volontà e lui l'ha avuta affinando le doti tecniche su un fisico che era già ottimo. Per dimostrare la sua serietà poi posso dire che una volta lo incontrai quando lo avevamo mandato in prestito al Chieti e ci fece due gol che potevano costarci i playoff. Sarebbe stato facile dirgli di non farlo, ma lui ha segnato comunque due bei gol".

L'unica parentesi negativa l'ha avuta a Firenze?
"Lui ha scelto Firenze per la città all'epoca, ma era giovanissimo ed in un contesto come quello non era facile".

Secondo lei come si inserirà nel Napoli?
"Per come è strutturato adesso il Napoli Fabio può diventare il protagonista assoluto".

E che partenza illustre vede a questo punto? Lavezzi?
"Se vogliamo fare un paragone, con le dovute cautele, vedrei bene Lavezzi e Quagliarella a Napoli come Pazzini e Cassano alla Sampdoria".

Quindi va via Hamsik?
"Sono giocatori diversi, avere Hamsik a sinistra, Lavezzi a destra potrebbe essere ottimo per Quagliarella che comunque è uno che sa giocare al calcio e non è uno che rimane là davanti fermo. Lui torna, gioca coi compagni, fa da sponda e calcia anche bene da fuori. Secondo me il Napoli con Cigarini e qualche altro centrocampista di qualità e quantità potrebbe avere dalla cintola in su un'ottima squadra".

Per la porta come vedrebbe Marchetti che lei ha inventato?
"Sarebbe eccezionale, se il Napoli lo prende ha fatto bingo. Poi servirebbe un terzino sinistro e un centrale di difesa".