Parla la moglie di Anastasi, rifiutato l'accanimento terapeutico
Fonte: Il Messaggero
Pietro Anastasi, malato di Sla e tumore all'intestino, ha rifiutato l'accanimento terapeutico, si è fatto sedare per finire in modo dolce la sua vita. E c'è da chiedersi come mai la Lega Calcio non gli abbia tributato il minuto di silenzio su tutti i campi, fatto assai grave. E' successo solo in Juventus-Parma, fatto normale essendo stato un ex bianconero. Qualcuno non ha gradito la scelta di questa specie di eutanasia? Fatto sempre molto dibattuto in Italia, anche se da poco è arrivata una legge che tutela il malato terminale.
Così ha spiegato la moglie Anna.
"Aveva rinunciato all'accanimento terapeutico, scrivendo su un foglio che rifiutava di essere rianimato. Ha anche rifiutato la tracheotomia alla quale gli avevano consigliato di sottoporsi. Quindi è arrivata una dottoressa, una persona davvero splendida, ha parlato con mio marito e gli ha prospettato la sedazione con una puntura. Si sarebbe addormentato e non si sarebbe mai più svegliato. È andata proprio così ed è avvenuto molto rapidamente".
La signora Anastasi ha poi aggiunto, in modo assai commovente: "C'eravamo io e mio figlio. 'Mi faccio sedare' ci ha comunicato. 'No, aspetta', l'ho pregato. Ma aveva deciso. Ha salutato l'altro nostro figlio che sta in America, chiamandolo via Skype, e alle sette di sera si è addormentato. Alle dieci e mezza era morto. Questa è una cosa che si fa solo se ci si ama e prima di morire mio marito mi ha detto delle parole bellissime. Parole d'amore".