Petrachi: "Cerchiamo un regista ed un esterno offensivo"
Fonte: Alessio Alaimo per TMW
Protagonista della rubrica "A tu per tu" di Tuttomercatoweb il direttore sportivo del Torino, Gianluca Petrachi. Il dirigente del club piemontese si pronuncia sulla partita che i granata giocheranno contro il Padova di Rino Foschi e sulle future prospettive della società di Cairo. L'arrivo di Petrachi, proprio un anno fa, indusse Foschi a lasciare Torino.
Petrachi, ritroverà Foschi, questa volta da avversario.
"Non è la partita di Foschi e Petrachi. Padova-Torino è una partita importante, reputo i biancoscudati una squadra di prima fascia e come tale una compagine da rispettare. Dobbiamo prepararci ad una gara importante".
Ha sentito il ds del Padova recentemente?
"No, le telefonate intercorrono quando ci sono interessi comuni e per ora non c'è niente sull'asse Padova-Torino".
Dopo Torino Foschi ha scelto di ripartire da Padova.
"Sta facendo delle belle cose. E' un direttore sportivo di lunga militanza, però, sinceramente, nonostante lo apprezzi, non guardo quello che fa Foschi...".
Quando l'attuale ds del Padova si è dimesso qualcuno ha ipotizzato delle divergenze tra voi due.
"Non ci sono state divergenze. Rino è un direttore sportivo con tanta esperienza, in quel momento ha sentito che fosse giusto dimettersi e percorrere una nuova strada. Credo sia stata una scelta apprezzabile, ma non ho avuto divergenze perché siamo stati insieme per poco tempo. Io ero arrivato in punta di piedi, tutto quello che faceva era uno discorso che gli apparteneva".
Spazio al mercato: dove interverrete?
"Stiamo cercando un centrocampista con attitudini da regista e un esterno offensivo. Sono queste le nostre priorità sulle quali stiamo lavorando".
Il centrocampista con attitudini da regista potrebbe essere Fabio Liverani?
"No, Liverani è bravo ma gioca nel centrocampo a tre. A noi serve un calciatore che sappia giocare in un centrocampo a due".
Ogni volta che sta per decollare il Torino si ferma sul più bello. Ci pensate alla serie A?
"Non sono d'accordo con questa considerazione. Il Torino è una grande società con una grande piazza dotata di grande blasone, però noi non facciamo doping amministrativo e siamo attenti al bilancio. Il nostro lavoro si basa sul costruire qualcosa in base alle potenzialità di cui disponiamo. Tutti vorrebbero il Torino in serie A, noi ci proviamo facendo un calcio sano. Nel calcio non si vince con la storia bensì con numeri e certezze. Gli investimenti fatti da Siena e Atalanta non sono paragonabili a ciò che ha investito il Torino. Ci sono delle differenze sostanziali. Non abbiamo mai detto di voler stravincere il campionato".
Quanto ci credete nella promozione in serie A?
"Ci crediamo, dobbiamo crederci. Abbiamo i requsiti per stare lì fino alla fine. Veniamo da un periodo in cui abbiamo dato continuità, mi auguro che la squadra continui ad esercitare questo tipo di percorso perché in serie B è importante dare continuità. Abbiamo ripreso a correre, speriamo di non fermarci".
Che sessione di mercato si aspetta, per quanto concerne la serie B?
"Dalla prossima settimana il mercato entrerà nel vivo, anche se questa sessione deve essere vista come una finestra di riparazione e non di rivoluzione. Spostare un giocatore a gennaio è sempre molto più difficile rispetto a giugno quindi tempi e modalità sono diverse rispetto a giugno".
Vedremo il Torino protagonista sul mercato?
"Se ci sarà la possibilità faremo degli interventi mirati senza creare confusione perché la squadra ha trovato lo spirito giusto. A volte si rischia di provare a far meglio e si fa peggio. Questa, sulla carta, è una campagna di rinforzamento, non di cambiamento".