Presentazione Bologna-Torino
Fonte: www.alessandrorosina.it
Un volo pindarico. Qualche scheggia di vetro sul cammino. Ricordi srotolati come tappeti persiani. Bologna-Torino è soprattutto questo: una canzone di Guccini rispolverata anni dopo e ancora dannatamente attuale.
L'ultimo precedente tra le due squadre è datato 26 gennaio 2003, praticamente un'eternità fa. Per capirlo basta gettare l'occhio sul tabellino dei marcatori: Vergassola, Signori su rigore, Franco e Della Rocca. Nell'inverno emiliano la partita finiva due a due e il Torino gettava al vento tre punti preziosissimi: da mesi occupava infatti stabilmente la zona retrocessione. Erano quelli gli anni di Ciminelli e Romero, delle promesse fatte e non mantenute, dell'Europa conquistata e subito persa.
Cinque anni dopo di cose ne sono cambiate eccome. E forse, comparato a quel lontano 2003, il presente non sembra neanche tanto grigio. A donare tranquillità alla squadra ci pensa la neve. Immerso nel bianco tutto sembra più ovattato. Anche la mezza rivoluzione in casa granata. Anche le parole di Cairo: Novellino merita una seconda possibilità. Così sabato la novità per eccellenza sarà lui, Monzon: toccherà al suo estro dare un volto alla rivoluzione.
Resta la certezza di un capitano silenzioso. Rosina si allena e non parla. È questa la sua reazione, perché la concentrazione è spesso la migliore delle risposte. Come il rigore realizzato contro la Fiorentina: è da quel tiro che bisogna ripartire. Non dal passato o dalle statistiche. Richiudiamo l'armadio della storia. Richiudiamo l'armadio delle parole sprecate.
Centrifugato nella settimana più movimentata del Toro, il capitano prepara il suo ritorno: quello di una scheggia insellante che sa di dover essere determinante.
Andrea Riccardi per Alessandrorosina.it