Prime considerazioni sul caso Milan - Codacons
Fonte: Luca Longhi Avvocato specializzato in diritto sportivo
I tifosi del Milan hanno minacciato un’azione collettiva per il rimborso degli abbonamenti per il prossimo campionato sottoscritti prima delle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva.
La campagna abbonamenti, lanciata nel mese di giugno, era stata incentrata anche sull’immagine dei due campioni ceduti (poi rimossi dai relativi poster) e, secondo il Codacons, integrerebbe gli estremi della pubblicità ingannevole.
La società rossonera, motu proprio, ha deciso di rimborsare gli abbonati delusi che ne facciano richiesta, rivelando una certa sensibilità per il proprio pubblico.
Ad avviso di chi scrive, tuttavia, dalla delusione scaturita dalle operazioni di mercato non discende alcun obbligo giuridico alla restituzione delle somme già versate per gli abbonamenti, atteso che il contratto di abbonamento ha ad oggetto le partite del Milan e non le prestazioni dei singoli calciatori e considerato che il club ben potrebbe modificare il proprio organico durante il corso della stagione agonistica.
Si consideri, inoltre, che in tante occasioni proprio il Milan aveva acquistato grandi campioni negli ultimi giorni del mercato estivo (ad es., Nesta nel 2002, Robinho e lo stesso Ibrahimovic nel 2010), quando cioè migliaia di “fedelissimi” avevano già provveduto da molte settimane a sottoscrivere il proprio abbonamento, ritrovandosi, poi, una squadra notevolmente migliorata.
Diversa è la questione della pubblicità ingannevole, nella quale venivano raffigurati i due calciatori appena ceduti al Paris Saint-Germain, insieme ad altri tre testimonial (Ambrosini, Nocerino, Boateng).
Non è escluso che possa essere ravvisato il carattere ingannevole in una campagna che, tuttavia, a ben vedere, non ruotava intorno alle figure dei due campioni partiti alla volta di Parigi, quanto piuttosto intorno a una certa idea di appartenenza ai colori rossoneri (non a caso in primo piano campeggiava l’immagine del capitano Ambrosini, bandiera del club, di certo meno celebrato di altre stelle in forza al club di via Turati).
L’iniziativa “soddisfatti o rimborsati” annunciata nelle ultime ore dalla società si segnala, sul punto, come grande segnale di buon senso e correttezza nei confronti dei propri tifosi.
Un’ultima considerazione sulla giuridicità dei comportamenti posti in essere dalla società AC Milan è legata al rispetto dei parametri fissati in tema di financial fair play (vincoli di break-even).
E’ singolare che una delle società che maggiormente sta dimostrando di volersi allineare alle direttive UEFA sia fatta oggetto di pretese che sostanzialmente ostano al rispetto del fair play (il mantenimento a tutti i costi dei cd. top players) da parte dei suoi stessi tifosi.
Il financial fair play non è da ritenersi come mortificazione della competitività di un club, quanto piuttosto come suo consolidamento, sportivo ed economico, nel lungo periodo.