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Pulcinelli sul licenziamento di Stellone: "Faccio gli interessi della società"

di M. V.

Ospite delle colonne del Corriere dello Sport, il numero uno dell'Ascoli Massimo Pulcinelli ha spiegato la sua versione in merito alla risoluzione unilaterale del contratto con l'ex calciatore del Torino Roberto Stellone, che allenava la formazione bianconera: "C'è un evento straordinario che si chiama Covid-19, che ha comportato il superamento delle norme vigenti per ogni tipo di contratto. Non ho la presunzione di avere ragione ma sto lavorando negli interessi di una società che continua a perdere soldi senza avere nessuna entrata. Questa situazione vedrà tutti sconfitti, non è solo Stellone quello penalizzato". 

In risposta a questo ha parlato a Tuttomercatoweb l'avvocato Luciano Ruggieri Malagnini: "E' già capitato in passato con Delio Rossi, licenziato per giustificato motivo dopo lo schiaffo rifilato a Ljajic. Il tecnico impugnò il licenziamento ma perse. Qui la situazione è diversa, l'Ascoli commette due errori: l’articolo 47 del decreto Cura Italia, stabilisce che tutti i licenziamenti siano sospesi per due mesi. Se l’Ascoli ricorre al licenziamento unilaterale per giustificato motivo vuole intraprendere un discorso di giustizia ordinaria in barba alla giustizia sportiva e volendo seguire questa logica nella fattispecie non è possibile. Poi l’Ascoli ha indicato Abascal come nuovo allenatore della prima squadra, ma per poterlo tesserare in quanto tale deve necessariamente liberarsi del precedente tecnico da un punto di vista federale. Non credo che il settore tecnico possa dare il beneplacito a questa situazione. Il licenziamento per giustificato motivo non è accolto dal sistema federale. Basti pensare che la Fiorentina ha dovuto prima esonerare Delio Rossi per liberare il posto da allenatore e poi ne ha chiesto il licenziamento per giusta causa”.


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