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Quagliarella: “Non è facile fare sempre triplette, Ià!”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

L’attaccante del Torino Quagliarella ha realizzato una tripletta alla Sampdoria. Ecco le sue parole alla fine della partita:

 

1,2,3 tripletta. Era da un po’ di tempo che non ne realizzava una esattamente dall’11 novembre 2012 al Pescara, giusto?

“Sì, sì, giocavo con la Juventus”.

 

Stessa città, ma un’altra maglia.

“Non è facile fare sempre triplette Ià, dicendolo sembra che ne debba fare una ogni settimana, magari”.

 

Ma da lei ci si aspetta sempre tanto, lo sa.

“Lo so benissimo, l’importate è che i miei gol servano a vincere, poi che siano uno o due a partita magari, ripeto serve che siano decisivi”.

 

Le manca solo segnare alla Juventus perché con il Torino ha sempre segnato alle sue ex squadre, così con tutte le altre formazioni potrà esultare.

“Sì, manca solo la Juventus, ma a parte gli scherzi l’ultima volta che si è parlato della mia non esultanza (Quagliarella non esulta mai quando segna a squadre dove ha militato, ndr) sono poi passati tre mesi prima che risegnassi, quindi preferisco che esultino i tifosi ed evitiamo qualsiasi polemica. Se esultano i tifosi va bene, perché se dovesse passare un altro po’ di tempo prima che io segni diventerebbe un problema”.

 

Nell’ultimo periodo siete cambiati, giocate meglio e sembrate liberi mentalmente. Verrebbe quasi da dire perché questo non è avvenuto prima?

“Ovviamente i risultati positivi aiutano tanto e danno molta più serenità. Sono arrivati tanti giocatori giovani che non conoscevano il campionato italiano e quindi hanno affrontato questo. Sono arrivate delle difficoltà e quando si cambia tanto ci vuole un po’ di tempo ed è normale che una piazza come Torino e dopo un campionato come quello dell’anno scorso ci si aspettava subito di proseguire sulla stessa lunghezza, però non era semplice, ma ora le cose stanno arrivando pian piano. Tanti hanno capito in che situazione siamo, in che piazza e in quale campionato, quindi adesso insieme ai risultati si vede anche il gioco e tanti di loro e di noi giochiamo più sereni”.

 

In questa sessione di mercato il suo nome è stato accostato a tante squadre, non ha mai pensato di lasciare il Torino?

“No, no. L’ho sempre detto in qualsiasi squadra ho giocato fino a quando non mi fosse stato chiesto di andare via oppure avessero preso in considerazione qualche offerta io sarei rimasto. E’ chiaro che se arrivano delle offerte alla società io poi le prendo in considerazione e penso alla mia carriera, ma al Toro non è successo nulla di tutto ciò”.

 

Nella classifica marcatori tra gli italiani è fra i primi, solo Di Natale ha segnato un gol in più e Gabbiadini e Zaza otto come lei. Una soddisfazione?

“Sì? In Italia arrivano solo stranieri, quindi non c’è da meravigliarsi più di tanto. Nel calciomercato si sentono solo nomi stranieri ed è un peccato per l’Italia”.

 

L’intesa con Maxi Lopez è già buona anche se è arrivato da poco, quando lui entra in campo l’aiuta a tenere alta la squadra e anche lei sembra giocare meglio.

“Sicuramente, stiamo parlando di un giocatore espero che ha giocato nel Barcellona e nel Milan, quindi non è proprio l’ultimo arrivato. Ovviamente si sente la sua presenza quando etra perché sa tenere bene la palla, sa dialogare e io automaticamente sono più tranquillo perché è un giocatore che può darmi una palla importante, diciamo che ci dividiamo molto di più la pagnotta. Mentre con Martinez, che è un ragazzo giovane, c’è bisogno di più tempo, però ha tutta la carriera davanti per migliorare”.

 

Avete solo quattro punti in meno dal Torino dell’anno scorso e giocate anche in Europa League. Avete acquisito la serenità per giocare su più fronti?

“Sì, diciamo che ci siamo un po’ allontanati dalla zona calda (retrocessione, ndr) che ci metteva un po’ più di ansia. Ora ci siamo ripromessi di pensare a una partita alla volta e lo stiamo facendo. Oggi ci godiamo questa vittoria e da martedì si penserà al Verona. La classifica non va guardata”.

 

Ma siete a sei punti dal quinto e quarto posto occupati da Lazio e Sampdoria.

“Per carità, ci mancherebbe e siamo davanti all’Inter ed è una bella soddisfazione, ma io per scaramanzia mi guardo sempre dietro le spalle”.

 

A chi dedica la tripletta?

“Sì, oggi allo stadio c’era tutta la mia famiglia perché ieri era il mio compleanno, quindi aspettavano un mio gol e ne sono arrivati tre. La dedica e tutta per loro”.

 

Si è fatto un bel regalo di compleanno e faccia venire i suoi parenti tutte le partite.

“Volentieri ho sempre detto loro di venire quando vogliono, non c’è problema”.


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