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Raiola: "Ho inventato il calciomercato, é come inscenare un musical. La Fifa é come la mafia"

di Elena Rossin
Fonte: SportVoetbalMagazine e Tmw
Mino Raiola

Mino Raiola, il potentissimo agente di calciatori, è stato intervistato da SportVoetbalMagazine e ha parlato di tanti temi legati al calciomercato, un settore di cui si sente l'ideatore: "Non voglio essere arrogante, ma credo di aver creato io questo mercato. Il calcio è diventato uno show, un intrattenimento. In più di 25 anni in cui sono attivo, ho inventato il calciomercato. È diventata una industria enorme, a cui ho dato colore senza mai stare zitto e stando sempre in piedi davanti ai miei giocatori. È come un musical: il 1° gennaio il teatro pare, le tende si alzano e inizia la musica. Ma dietro le scene, i protagonisti si sono esercitati per sei mesi. È quello che succede a noi. Sto lavorando con Erling Haaland per circa un anno e suo padre è coinvolto da vicino. Ho parlato con tanti club, ascoltato piani, visto cifre e negoziato. Questo ha permesso ad Erling di prendere una scelta informata".

La sospensione di un anno da parte della Fifa non è andata giù a Mino Raiola che ne ha parlato diffusamente e non in termini positivi: "La Fifa è come la Mafia. Se ne parli male, muori. Puoi fare due cose: lottare contro la Fifa, questo è quello che ho fatto per anni. Con piccoli successi, perché sono l'unico che se n'è interessato. Avrei voluto cambiare la Fifa dall'interno. La prima cosa che avrei fatto è limitare a due mandati la presidenza, e fare in modo che tutti possano fare carriera a seconda della bravura. Ma questo non è possibile, perché distruggeresti il giocattolo degli incompetenti leader della Fifa. Quindi vai con l'opzione numero due: creare un nuovo sistema così che ci sia almeno una possibilità di scelta. Stiamo lavorando su questo. La Fifa è la Fifa, buona fortuna. Non vogliamo averci nulla a che fare, andiamo per conto nostro. La Fifa è finita, il vecchio sistema è finito. Questo è inizio di una nuova era, noi siamo alla base. È tempo per una rivoluzione. La Fifa ha un buon numero di dirigenti in prigione, che non sono sospesi dall'associazione mondiale del calcio stessa. Anni fa ho urlato che la Fifa è la mafia, mi hanno riso dietro. Intendevo dire: ha la stessa struttura e forma della mafia. È una famiglia corrotta, non violenta, ma molto opaca, focalizzata sull'accumulare potere e controllo con enormi conseguenze sul calcio. Dietro tutto c'è Gianni Infantino, mi hanno sospeso a livello mondiale e ora stiamo cercando il paese dove meglio "intervenire da dietro" nei confronti della Fifa. Mi hanno fatto male, ma anche dimostrato che quello che ho sempre pensato è vero. Infantino vuole limitare gli agenti e iniziare una banca della Fifa in cui controllare i trasferimenti, ma è solo una tattica per fare bella figura con l'opinione pubblica e non turbare i grandi sponsor dietro la Fifa. Vogliono tornare al totalitarismo comunista, non rispettano le leggi vigenti e sono un monopolista corrotto, che è illegale. Per questo va consentito ad un altro sistema di co-esistere. Questo è il mio obiettivo, voglio aiutare a creare un calcio migliore e forzare tutti a pensare criticamente".


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