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RENAULT TRUCKS: tensione sulla clausola serie B

di Marina Beccuti
Fonte: Stampa.it

Una clausola ancora divide il matrimonio pubblico tra Toro e Renault Trucks. Annunciata dalla società granata per domani, la presentazione del nuovo sponsor è improvvisamente stata rinviata a data da destinarsi. Ufficialmente per sopraggiunti impegni dei vertici della società produttrice di veicoli commerciali. Meno ufficialmente, per un intoppo che ha finora impedito la stesura definitiva del contratto che lega il gruppo franco-svedese al Toro per i prossimi tre anni. Renault Trucks pretende infatti di inserire una precisa clausola nell’accordo: la possibilità, se il Toro dovesse retrocedere, di rescindere il contratto. È su questa richiesta che si è incagliato il discorso: Cairo, infatti, non ci sente e chiede invece all’azienda una disponibilità svincolata dai risultati. La questione è ancora sul tavolo.

Cairo e il suo staff da una parte, i vertici di Renault Trucks Italia (cui la casa madre di Lione ha delegato la gestione dei dettagli) dall’altra: probabile, anzi praticamente sicuro, che le divergenze finiranno per appianarsi, ma va da sé che la clausola sia andata di traverso al presidente granata che evidentemente qualche dubbio sulla tenuta della sua squadra ancora lo nutre. Tre anni di contratto assicurano quella continuità di collaborazione che Cairo non aveva precedentemente trovato: due milioni a stagione con premi a incentivi che vanno dai bonus partite (derby compreso) a quelli per i piazzamenti, dal decimo posto fino allo scudetto. Un «contratto innovativo» l’hanno definito le due parti. Una polizza stimolante e in linea con le ambizioni della società granata, ha ragionato il presidente quando ha firmato l’accordo. Ma le vicende del Toro, evidentemente, non lo lasciano tranquillo: le due salvezze ottenute col fiato grosso sono una fitta che ogni tanto si ripresenta, il futuro dovrebbe avere un altro colore ma è meglio non fidarsi. E, certo, la partenza rallentata di questo campionato se non ha inciso in maniera determinante, ha fatto probabilmente venire qualche dubbio in più all’editore.

Da quando RT è comparsa sulle maglie granata, il Toro ha infilato due sconfitte (Inter e Lazio) e il pareggio di Verona: rendimento non esaltante che, però, non sta alla base della clausola richiesta. Interpretata invece come un atto dovuto, una precauzionale via d’uscita presente in tutti i contratti di sponsorizzazione pluriennali sostenuti dall’azienda d’Oltralpe. Contenuta, tra l’altro, anche nel legame settennale tra i camion franco-svedesi e il Lione. Anni di vittorie in cui l’opzione retrocessione non era presa nemmeno in considerazione: fatto che non ha però impedito a RT di tenersi una scappatoia. Imporre la clausola non vuol dire esercitarla, è la logica dell’azienda, ma è chiaro che il vincolo col Toro, con tutte le implicazioini industriali che ha (rubare quote di mercato in Italia e farlo dalla città casa dell’Iveco), presuppone una visibilità che solo la serie A può assicurare. Dettagli, per nulla da poco. Un altro ostacolo potrebbe essere rappresentato dal pagamento di una penale (da parte di RT) in caso di scioglimento del vincolo: il gruppo franco-svedese vorrebbe, in caso, liberarsi gratuitamente. Possibile invece che Cairo spinga per un diverso accordo. Con poche possibilità, però, di centrare l’obiettivo.

Paolo Brusorio


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