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Ricciardi (Cons. Ministero Salute): "Riapertura stadi? Aspettiamo la riduzione del virus"

di Marina Beccuti

Nella trasmissione Punto Nuovo Sport Show, condotta da Umberto Chiariello su Radio Punto Nuovo, è intervenuto nella mattinata anche Walter Ricciardi, che è membro del consiglio esecutivo dell'Oms, nonchè consigliere del ministro Speranza per il Coronavirus e consulente Coni.

L'esperto virologo ha dapprima parlato della delocalizzazione del campionato, che è stata scongiurata strada facendo: "Una cosa sono i dati scientifici ed altre le decisioni politiche. Decisioni così forti mettono poi in gioco l'unità Nazionale, sono soluzioni pragmatiche, le persone sono un po' più libere. La Lombardia ha avuto un numero di casi più di altri, quindi dal punto di vista scientifico, la proposta ha un senso. Ovviamente andrebbero rispettate tutte le misure di sicurezza, in ogni Regione. Viremia o pandemia? Tecnicamente la pandemia potrà essere dichiarata finita dall'OMS quando non ci sarà nessun caso per 40 giorni. Tuttavia i viaggi stanno ripartendo, in Italia siamo in una condizione di epidemia molto ridotta. C'è qualche focolaio ancora, ma qualora dovesse esserci altrove, dobbiamo essere pronti a bloccarlo".

Attenti però a pensare che la pandemia sia vinta: "Affermazioni troppo categoriche come: “Il virus è clinicamente morto”, sono sbagliate. Certamente bisogna stare attenti. Dobbiamo adottare ancora una serie combinata di misure: igiene personale e degli ambienti, mascherine, distanziamento. Quando la circolazione del virus è ridotta, si può pensare ad una riapertura, anche alle manifestazioni sportive. Il problema del calcio è che gli spettatori sono tanti, bisogna essere in grado di garantire tutte le misure. Protocollo di 14 giorni? L'accorciamento non è possibile. Il periodo di allontanamento non può essere inferiore, ma una strada alternativa si può trovare, ci stiamo lavorando. Ci sono casi in cui l'incubazione dura anche oltre i 14 giorni". 

Altri paesi europei hanno fatto bene, altri un po' meno: "Gli inglesi hanno sbagliato tutto in questa pandemia, la Germania invece non ha raggiunto i nostri picchi. Noi stiamo viaggiando nel mezzo, con riapertura graduali e non avventate. La ripartenza porterà qualche rischio, nonostante ci siano le porte chiuse. Man mano che le cose andranno meglio, si può ricominciare a pensare di allentare la guardia per il pubblico. Quindi credo possibile ad un numero ridotto di spettatori possano partecipare allo spettacolo. Non saprei le tempistiche, ma credo che in quasi tutta Italia si possano cominciare a fare questi discorsi. Linee guida da rispettare? Distanza di sicurezza di 2 metri, pian piano che il virus smette di circolare, potrebbe non servire più la mascherina all'aperto. Al chiuso, nei treni, nei supermercati, può essere ancora utile. Importante è l'igiene personale, acqua e sapone o gel disinfettanti".

Ma fino a che non ci sarà il vaccino l'allerta sarà sempre alta: "Ci sono vari gruppi di lavoro, uno o due decisamente più avanti. Se va tutto bene, a fine anno potremmo avere le prime dosi di un vaccino, sarebbe una cosa eccezionale, un record".


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