Roma, accordo con Zorro Fonseca. Il portoghese in tandem con Petrachi
Dopo una moltitudine di sondaggi e accostamenti, da Maurizio Sarri a José Mourinho, da Antonio Conte a Leonardo Jardim, passando per il ritorno di Luciano Spalletti, la Roma sembra aver scelto, once and for all. Il 46enne portoghese Paulo Fonseca, dopo tre stagioni in Ucraina, al timone dello Shakhtar Donetsk, in cui gli arancioneri si sono mossi, soprattutto in ambito europeo, ben al di sopra delle aspettative riposte, si riavvicina a casa, portando nella Capitale una filosofia di gioco vicina alla sensibilità dell'ultimo quindicennio giallorosso: 4-2-3-1 il modulo, squadra a trazione offensiva, valorizzazione di quegli attaccanti esterni, brevilinei, rapidi nel movimento, capaci di saltare l'uomo e creare spazi per gli inserimenti, di cui l'attuale Roma è ricca, ora (da El Shaarawy a Kluivert, passando per quell'Ünder che, dato come quasi sicuro partente estivo tra lo scorso autunno e l'inverno, potrebbe in definitiva rimanere) come qualche campionato fa. Nativo del Mozambico, Fonseca, che con la Roma si è accordato per un biennale, con opzione di prolungamento, a 3 milioni di euro a stagione (bonus inclusi), è noto anche per la performance offerta il 6 dicembre del 2017, quando, sconfitto il Manchester City di Guardiola, riuscì a qualificarsi, alla guida dello Shakhtar, agli ottavi di finale di Champions League (beffando peraltro il Napoli), e, come promesso, si presentò in sala stampa col costume di Zorro, con tanto di iconica mascherina nera. Con lui, nello staff, l'analista tattico Tiago Leal, e il traduttore Max Nagorski.