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Sassuolo, Di Francesco: “Conosco il Toro e ho chiesto ai miei di non adattarsi al loro ritmo ed essere incisivi”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

L’allenatore del Sassuolo Eusebio Di Francesco ha analizzato la vittoria sul Torino. Ecco che cosa ha detto:

Tre punti importanti conquistati oggi battendo il Torino. Concorda?

“Tre punti meritati anche perché è stata una partita difficile, ma nonostante la sofferenza in alcune fasi della gara eravamo partiti benissimo. Meritati perché nelle partite precedenti avevamo raccolto molto meno di quello che meritavamo e oggi ci siamo un po’ ripresi quei punti che avevamo lasciato per strada”.

Quindi è soddisfatto della sua squadra?

“Soddisfatto perché questi ragazzi quasi tutti hanno disputato tre partite in questa settimana poiché non avevamo grandi possibilità di poter cambiare giocatori e la prestazione anche fisica è stata in crescendo, specialmente nel secondo tempo quando siamo venuti fuori alla grande e questo dimostra l’ottima condizione di forma fisica e mentale di questa squadra”.

Si aspettava un Torino diverso visto che lo stadio era appena stato intitolato al Grande Torino?

“Mi aspettavo un pubblico diverso, nel senso che c’era un grande pubblico come sempre bellissimo che incita moltissimo la sua squadra, veramente una gran bella tifoseria alla quale devo solo fare i complimenti. Il modo di giocare del Toro lo conosco: ti spetta ed è bravo a ripartire, i giocatori granata stanno bassi e cercano di tenere basso il ritmo. Infatti, ho chiesto ai miei ragazzi di non adattarsi al loro ritmo e siamo stati bravi a cambiarlo e a essere più incisivi”.

Che cosa è cambiato rispetto alle ultime partite quando creavate e non segnavate, oggi il rapporto occasioni da gol e reti è stato quasi del cento per cento?

“Non è facile creare tanto quando l’avversario sta molto basso come il Torino che gioca quasi con dieci calciatori dietro la linea della palla e che è schiacciata anche con gli attaccanti concedendo pochi spazi. Noi siamo bravi quando riusciamo ad avere spazi. Detto questo, qualche cosa deve tornare prima o poi, porca miseria! Cinquanta tiri in porta con Genoa e Sampdoria, rigori sbagliati e altre occasioni veramente limpide … oggi siamo stati più concreti del solito ed è per questo che sono contento di questa concretezza. E’ normale che se avessimo creato qualche cosa di più sarei ancora più contento, ma ben venga il fatto che siamo tornati a essere concreti”.

Guferà contro il Milan?

“No (sorride, ndr). Intanto noi gli abbiamo messo pressione, comunque non guarderò domani Verona-Milan così come non ho guardato ieri Inter-Udinese, altrimenti mi viene mal di testa, troppe partite. Scherzo, al di là delle battute la viviamo con grandissima serenità, innanzitutto oggi abbiamo fatto una grandissima cosa: il record di punti in serie A e ogni anno il Sassuolo stupisce ed è in crescita non solo per i propri giovani, ma anche per i numeri. Per questo oggi è una giornata storica per noi”.

Anche per lei c’è stato un crescendo da quando è arrivato al Sassuolo: dalla promozione in A a lottare per l’Europa League in quattro stagioni. Una piccola grande soddisfazione?

“Siamo cresciuti insieme con il Sassuolo, devo dire che questa società mi permette di lavorare in un certo modo. Loro sono cresciuti con me ed io con loro, questa è una grandissima verità ed è per questo che ho rinnovato il contratto perché ritengo che ci siamo ancora grandissimi margini di crescita. Crescita significa anche poter lavorare ancora meglio con i propri giovani e farli migliorare ancora di più rispetto a quello che già stiamo facendo. Come diceva lei ogni anno facciamo sempre meglio sia dal punto di vista dei numeri sia da quello della qualità del gioco”.

Quale Sassuolo ci si può aspettare per il futuro?

“Intanto adesso ci sono tre partite da cercare di portare a casa facendo nove punti, poi vedremo. Sicuramente lavoreremo sempre sui giovani di qualità perché andiamo a sceglierli con un progetto tecnico che permette anche a me di lavorare costantemente con la società e decidere insieme sui giocatori”.

A proposito di giovani, oggi Trotta è entrato e ha fatto gol. Che opinione ha di lui?

“Meno male per lui, gli attaccanti vivono per il gol, ha fatto fatica ad adattarsi sia agli allenamenti sia alle partite perché tra la serie B e la serie A c’è una grande differenza. Ha sofferto, ma sta crescendo, però, può fare ancora molto di più sia in allenamento sia in partita”.

In occasione del gol di Peres si è molto arrabbiato, perché?

“Ero avvelenato perché una squadra che sta vincendo uno a zero e tiene il campo, non dico che avessimo la partita in mano perché era l’inizio, ma stavamo facendo benissimo, non può prendere un gol così è assurdo, da ingenui! In sette a saltare su una palla ed eravamo avanti di un gol, volevano provare uno schema, ma visto che non si poteva fare avrebbero dovuto posizionarsi in maniera diversa e per di più avevo anche chiamato un giocatore, non sto a fare il nome, per far sì che si sistemasse e non l’ha fatto e guarda caso abbiamo preso il gol”.


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