Senza carattere
Fonte: www.alessandrorosina.it
Il risultato da centrare era la vittoria, ma il pallone è tondo - si sa - e quindi l'esito della sconfitta è possibile finché le statistiche lo consentono. Rimane, però, un'inevitabile delusione, perché il Torino ha disputato un primo tempo quasi esemplare, cedendo completamente mentalmente - e poi anche fisicamente - nella ripresa. Se fosse stata una sconfitta come quella subìta la scorsa giornata contro la Fiorentina, dove le cose si erano messe male sin da subito, uno si poteva "rimboccare le maniche" e lavorare di più, ma questo risultato è maturato in campo dopo essere stato conteso per gran parte della gara.
Inizialmente sembrava proprio che la vampata di aria fresca portata da Novellino avesse trasmesso i giusti stimoli ai giocatori, i quali hanno tentato per tutto il corso della prima frazione di gara di mettere in difficoltà il Bologna, spingendo lateralmente e chiudendo ogni varco per le ripartenze dei felsinei. Inoltre, dopo aver subìto la rete del pari nella ripresa, i granata hanno la forza di tornare in vantaggio, legittimando quanto fatto sino a lì. Il crollo che avviene dopo è improvviso ed il Toro appare immediatamente sfiduciato; sembravano mancare proprio quei leader a cui si appellava il Wan in conferenza stampa. E' vero che il Bologna suona la carica, ma la squadra granata prende gol in tutte le maniere: su calcio d'angolo, su rigore e su azione, lasciando troppa libertà alle sfuriate rossoblu; quella stessa libertà che nel primo tempo era stata limitata a dovere.
Ora il Torino si trova in piena zona retrocessione e non erano certo queste le aspettative del Presidente Urbano Cairo ad inizio stagione, quando si sperava che questa potesse essere la stagione della definitiva consacrazione del Toro tra le squadre di medio-alta classifica. Purtroppo, la realtà è un'altra ed ora ci troviamo a "sorridere" quando sappiamo che il Napoli ha fermato il Lecce al San Paolo. Il nuovo periodo non è ancora iniziato, ed ora Wan deve lavorare proprio su quel primo tempo dove i suoi ragazzi avevano convinto e ripartire da lì.
Brando de Leonardis per Alessandrorosina.it