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Spalletti: "Dobbiamo rimandare a casa giocatori migliorati, non peggiorati"

di Marina Beccuti

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa nel primo giorno a Coverciano da parte della nazionale italiana.

"Le considerazioni sono forzatamente influenzate da quello che è il piacere di vivere questo ruolo in questa condizione professionale. Sono tutte molto belle e positive. E' chiaro che poi andandoci dentro uno trova anche delle complicazioni, trova anche dei problemi, però fanno un po' parte del gioco. Quelli ci sono in tutte le professioni. Come viverci dentro dipende da me e il mio dipendere è sempre molto positivo, felice, perché poi è un po' uno stile di vita che mi sono ritagliato per star bene dentro la tuta che indosso per sta bene giornalmente. Se poi la tuta ha questo colore e sei chiamato a indossare l'uniforme dell'Italia e una roba bellissima".

"Questo lavoro mi ha permesso di venire a contatto con molti dei miei colleghi, anche quelli che non conoscevo. Poterli vedere lavorare sul campo. Questo è un lavoro bellissimo, molto stimolante. Conta essere differenti e diventare migliori degli altri, le conoscenze e i rapporti, ciò che si riesce a percepire e a vedere ti a diventare migliore. Se siamo tutti uguali diventa difficile avere un ruolo importante. Devo andare tutti i giorni a impegnarmi di più per mettere più cose a disposizione dei miei calciatori".

A proposito delle parole dette dal tecnico della Lazio, Spalletti ha sottolineato: "Sarri lo stimo moltissimo, ha sentimento e amore per questo sport. Quando si ama questo sport si va più alla ricerca di cose nuove da tirar fuori su cui lavorare. Ha detto una cosa corretta quando ha detto: 'Più me ne lascia a casa, più contento sono'. Anche io quando ero allenatore di club mi ritrovavo sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio. Il commento è che noi non vogliamo rimandarli indietro peggiorati ma migliorati. Poi però la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. L'Italia è lì al primo posto per importante e tutti si può prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto".

Spalletti ha detto di voler regalare un libro ai suoi giocatori. "Qui non si viene a ridacchiare dietro a ciò che si fa in campo, si viene a stare sereni e a divertirsi: però è un gioco che richiede molta serietà e professionalità. Andando a fare delle ricerche perché a volta si leggono delle cose, ho letto un libro degli All Blacks che si intitola: 'Niente teste di cazzo'. Sarà il regalo per Natale per i calciatori".


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