Srweb - Arrivederci Rosina
Fonte: www.srweb.eu
La Capitale dell'arte e della bellezza della Grande Madre Russia, San Pietroburgo, con ogni probabilità sarà la dimora di Rosina che avrà cosi modo di trasformarsi da Rosinaldo in Zar.
Inutile fare tanti giri di parole, già lo abbiamo detto in altre occasioni, la parabola di Rosina al Toro è definitivamente esaurita, troppe volte atteso, troppe schermaglie con i tifosi, troppi dubbi su di lui.
Qualche cosa è successo negli ultimi due anni per far si che si arrivasse a questo punto, qualche cosa che va al di la delle scarse prestazioni in campo e di questo vogliamo parlare con serenità oggi.
Nel momento di massimo splendore per Rosinaldo, cioè quando è stato il capocannoniere di una squadra di punteri spuntati e perennemente incavolati, Alessandro ha avuto i riconoscimenti economici che cercava e gli osanna del pubblico come giusto condimento ... proprio da li partono i dubbi dei tifosi.
In pieno clima Inter, il giocatore veniva avvistato nelle discoteche e nei locali della movida nei giorni prima delle partite. Seguivano gare disastrose e le polemiche serpeggiavano insinuandosi nella testa dei tifosi che non riuscivano a capire l'involuzione del giocatore.
Personalmente non abbiamo mai avuto la conferma che le notti brave di Rosina avessero un minimo di fondamento, certo che di voci ce ne sono arrivate tante e purtroppo di partite scarse ne abbiamo viste altrettante, quindi per la regola, matematicamente giusta ma nella vita non altrettanto, che 2+2 fa quattro, il risultato fu quello che Rosina non rendeva perchè la sera andava in giro a divertirsi non preservandosi per le partite.
Il giocatore si offendeva e piccato si rinchiuse nel mutismo, rotto solo da parole spesso troppo polemiche.
Il giocattolo si era rotto, che le voci fossero false o meno non interessava più a nessuno, purtroppo il Toro abbracciava la serie B e non era solo una questione di capri espiatori, per troppo tempo non si sono visto il cuore, la voglia, la determinazione ed i risultati e 4 partite buone non bastavano più a salvare capra e cavoli.
Siamo convinti che sarebbe partito anche con il Toro in serie A: il 4 Maggio abbiamo colto talmente tanto disagio in lui che gli abbiamo letto negli occhi la voglia di andarsene, non di scappare perchè non è nelle sue corde, ma non c'era più la voglia di rimontare una situazione ormai stantia.
Le colpe ovviamente vanno divise sempre, ma pensiamo che una gestione diversa del giocatore avrebbe portato i suoi frutti.
Peccato! Quando lo abbiamo visto dribblare la prima volta non credevamo possibile che un giocatore così forte potesse essere del Toro, quando gli abbiamo visto perdere l'ultimo di 100 palloni non avevamo francamente più voglia di vederlo in squadra.
Buona fortuna e arrivederci perchè forse o prima poi le strade si incroceranno nuovamente e perchè portare rancore verso chi ha comunque dato qualche cosa nel tempo al Toro ... certo due anni fa, se ci avessero detto che sarebbe finita in questo modo ci saremmo messi a ridere: Di Michele capitano e Rosina in Russia, le vie del Toro sono proprio infinite!
GMC