Srweb: Toro, we are back
Fonte: www.srweb.eu
Come sempre quando si tirano le somme è il momento di fare qualche riflessione.
In ordine sparso mettiamo qualche ricordo di questi ultimi anni di serie B, patiti e subiti, fatti di speranza di rinascita, di buio totale, di tensioni, di scoramento.
Quando al Ristorante i Cavalieri fu presentata la squadra della riscossa, con il Toro appena retrocesso, c'era Colantuono, tesissimo, c'era una squadra retrocessa confermata ed in parte rinforzata e c'era la certezza che saremmo ritornati in serie A bevendo il thè al pomeriggio.
Gita a Grosseto per la prima di campionato, vittoria, certezze che si confermavano, ma era un fuoco di paglia ... mai avremmo immaginato di soffrire sportivamente così tanto.
Nuovamente ai Cavalieri la serataccia degli insulti, la contestazione, Cairo sugli scudi ma non della gloria bensì quelli dell'inquisizione.
La conferenza stampa di uno stralunato Di Michele, la faccia di Vailatti sicuro di aver fatto la scelta di campo giusta ... l'ultima volta che l'abbiamo vista.
I Peones e la cavalcata Play-off, conclusasi in una notte afosa a Brescia, fatta di sfottò e di parole con De Biasi ed Ezio Rossi in tribuna come spettatori.
Corioni che gode, champagne sui vestiti, quello dei vincitori e il suo odore persistente a ricordarci la sconfitta per tutto il viaggio di ritorno.
Era l'estate del 2010 indimenticabile per le sue tristezze sportive e per noi anche personali.
Si ripartì da Norcia.
Bel ritiro, in un posto incantevole circondato dalla natura e dalla spiritualità, con Lerda soprannominato "cappellino" già con le trombe da subito e qualche giocatore improbabile di troppo in campo.
Una stagione fatta di delusioni sportive, di un rapporto, di un feeling mai nato con un Mister sempre più ripiegato su se stesso, confuso (poveraccio) e senza potere alla fine, in sfida perenne con l'universo che quando se ne andò definitivamente, chiamò a raccolta qualche amico per dettare le sue verità, escludendo chi non gli stava simpatico (quasi tutti per altro) ... felici di non averlo ascoltato.
Ventura ed il suo sorriso, la sua voglia e le sue certezze a Sappada, un luogo fatto di amici e che porta fortuna al granata ... quanta incertezza, pioggia infinita, ma qualche raggio di sole in campo.
Stevanovic trasformato, Guberti che dribbla, Odu che gioca con i dilettanti nascondendo la palla ed il Toro che corre e sbuffa per intere giornate, che differenza fra gli allenamenti di Ventura e quelli di Lerda o di De Biasi.
Un anno partito bene e finito meglio, fatto di soddisfazioni e voglia recuperata da parte dei tifosi ... una società che cambia man mano che passano i mesi.
Ruoli che si definiscono, un dietro le quinte che vi assicuriamo è stato programmato se non in modo scientifico, con tanta passione da parte di tutti quelli di cui si vedono solo le facce, ma non giocano sul prato.
Ventura cardine dello spogliatoio che non ammette flessioni, ma che dispensa consigli, alternando il paternalismo al sorriso, pretendendo il massimo perchè lui ha sempre dato il massimo.
Ed ora ci siamo ... we are back ... siamo tornati, il Toro c'è di nuovo e quanta fatica, quanti passi dentro le scarpe sono stati fatti per essere di nuovo in A.
Con gli altri che festeggiano, mentre il Pescara bastona, l'ultimo brivido e poi solo più gioia sportiva ... lo stadio pieno che salta e canta, non ci sembra nemmeno vero.
Da Folgaria a Sappada, passando per Norcia, il Toro è tornato con dignità senza aiuti, anzi ... spettacolari i rigori negati, fantastici i falli mai dati, incredibili i cartellini subiti, mentre le luci si accendono e si spengono con i punti che vanno e vengono ... teneteveli pure i tre punti, i rigori, ed i falli mai dati ... il Toro è tornato con le sue gambe senza bisogno della raccomandazione di nessuno, il Toro è tornato in serie A da Toro!
(scusate ci siamo fatti un po' prendere ... che liberazione!)
GMC