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Stellone sfida l'amico Di Vaio: "Questa volta segno e ti batto"

di Marina Beccuti
Fonte: www.cronacaqui.it

Questa volta non sarà come in vacanza in Costa Azzurra o Miami. Questa volta i due amici Roberto Stellone e Marco Di Vaio, stesso ruolo e stessa pettinatura, da quasi fratelli quali sono fuori dal campo, in campo saranno nemici giurati. In palio c’è la sopravvivenza. In palio c’è la salvezza. Quel traguardo che passa dai loro piedi, domani più che mai, visto che Toro e Bologna distano una dall’altra solo un misero punticino.

Tra Roberto e Marco, invece, c’è un abisso, in termini di gol: due per il granata, ventuno per il felsineo. Ma Roberto, domani all’Olimpico, sogna il gol pesante, quello che potrebbe valere, «anche se poi ci sarebbero ancora tre sfide», dice, un’intera stagione. «Ci siamo sentiti mercoledì - confessa Stellone -. Beh, naturalmente ci siamo gufati a vicenda. Gli ho detto che domenica non saremo amici, anzi». Conoscendolo bene, il vice-capitano granata non è stupito dall’exploit dell’ex juventino: «è uno che i gol li ha sempre fatti, quindi». «Meglio Bianchi e Di Vaio? Beh, con Marco non ho mai giocato. Di Rolando posso dire che è giovane e sta riprendendo fiducia con il passare delle partite. Là davanti, insieme, formiamo la miscela giusta per il Toro». Una miscela che vuol diventare esplosiva, domani, nella sfida più importante: «Conta solo la vittoria. Vincere senza fare calcoli, per provare a distanziare ancora di più le dirette concorrenti». «Dobbiamo giocare con il sangue agli occhi - ammonisce Stellone -. Continuare sulla strada intrapresa all’Olimpico». Cosa è cambiato con l’arrivo di Camolese? «Che anche in trasferta ci comportiamo bene. Non fosse per qualche errore arbitrale di troppo. Ma dicono che alla fine tutto si compensa». «Arbitra Morganti? Se mi piace? Vedremo a fine partita -continua l’attaccante -. Noi dobbiamo essere più forti di queste cose». Chi sarà più forte delle contestazioni, secondo Stellone, è Alessandro Rosina: «Ha un carattere forte Ale - dice -, sa per primo che se fa gol o un’ottima prestazione, quei fischi si trasformeranno in applausi». Applausi che potrebbero scrociare da uno stadio pieno, se i tifosi risponderanno in massa alla “chiamata alle armi” fatta da Cairo tramite i forti sconti applicati al prezzo dei biglietti: «Se si ricreasse l’effetto Toro-Mantova non sarebbe male - spiega Stellone -, visto che quella partita è stata vinta anche con l’apporto del pubblico». «Cosa mi sento di dir loro? Che il Toro c’è. Che ci stiamo allenando bene e ce la metteremo tutta. Giocheremo come se fosse l’ultima partita della stagione. Il destino è nelle nostre mani». E nei piedi di Di Vaio e Stellone: «Ma chissà che questa volta non mi prenda io qualche soddisfazione».


Paolo Casamassima