Stevanovic: "Un grazie ai tifosi che sono dei grandi"
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il serbo che con il suo gol ha messo al sicuro il risultato ringrazia i compagni per l’aiuto che gli danno. Seguire mister Ventura e sfruttare le capacità della squadra sono gli ingredienti per trovarsi in alto a fine campionato. Non ci sono limiti, basta spostare sempre un po’ più in alto l’asticella. Per Stevanovic giocare esterno destro o sinistro è indifferente ed è disponibile anche a posizionarsi al centro.
Ci racconti il gol che ha coronato una prestazione molto pimpante.
“Sono stato due settimane senza giocare e credo che mi abbia fatto bene riposare, il gol è stato facile perché Mirco (Antenucci, ndr) mi ha servito una grande palla ed è bastato metterla dentro. La cosa principale è che abbiamo vinto, la mia prestazione dipende dall’aiuto che mi danno i compagni, senza loro non sono nessuno”.
Secondo lei all’Inter, comproprietaria di metà del suo cartellino, c’è qualche rimpianto nell’averla lasciata a Torino o il suo futuro è solo granata?
“Io in questo momento con la testa e il cuore sono qui, mi alleno qui e cerco di dare tutto per questa squadra. Il primo obiettivo è quello di andare in serie A e poi per il futuro non so cosa accadrà”.
Cosa serve per andare in serie A visto che le concorrenti non hanno battute d’arresto?
“In questo campionato non ci sono partite facili, non importa che si giochi contro la prima o l’ultima, anzi oggi è stata una gara dal punto di vista mentale più difficile di quella che ci attenderà contro la Sampdoria nel posticipo del prossimo turno. Di qui alla fine del campionato ci mancano sedici partite, dobbiamo seguire il mister che ha una grande esperienza e sa come preparare le gare in modo incredibile e andare in campo ad eseguire quello che lui ci dice, così sicuramente grazie alle nostre capacità arriveremo in alto”.
Quest’anno ha giocato quasi sempre e anche con buoni risultati, ha ancora margini di crescita?
“Non lo so, io ogni giorno lavoro e cerco di migliorarmi. Secondo me non ci sono dei limiti, basta spostare sempre un po’ più in alto l’asticella e poi vedremo dove riuscirò ad arrivare”.
Quale posizione preferisce fra il giocare come esterno alto in un attacco a quattro o quasi da terza punta come oggi nel 4-3-3?
“Io sono disponibile a fare tutto, mi basta solo giocare. Mi adatto a qualsiasi posizione in campo e provo a dare il mio contributo alla squadra cercando di essere concreto. A sinistra o a destra o come punta centrale va tutto bene”.
Ha detto che è disponibile per giocare in più posizioni, ma tecnicamente si sente più sicuro a sinistra o a destra?
“Sinceramente per me è uguale, poi dipende anche dal tipo di avversario che si ha davanti. Sono capace a giocare indifferentemente sia a sinistra sia a destra e anche in allenamento provo queste due posizioni,così divento un giocatore più moderno e completo ed è positivo quando in una squadra c’è un giocatore capace di giocare su entrambe le fasce”.
Lo scorso anno è dovuto emigrare in un altro continente, mentre quest’anno è parte integrante della squadra. Qual è il suo primo sentimento se pensa a come è cambiata la sua situazione?
“Nella vita quando si sbaglia bisogna capire il perché e la forza degli uomini sta nell’intelligenza di capire come possono reagire alle difficoltà e trovare la risposta migliore prima di tutto per se stessi. Io ho capito quello che devo fare e dove ho sbagliato e sapevo che quest’anno sarebbe stato decisivo per me e determinante per il mio futuro, finora sono soddisfatto di quello che ho fatto e devo continuare così perché se si ha un pizzico di sufficienza poi si cala subito”.
Quando il mister l’ha sostituita il pubblico le ha tributato grandi applausi. Cosa pensa dei tifosi del Toro?
“Ai tifosi posso dire solo grazie, perché siamo l’unica squadra che non è mai stata sconfitta in casa e questo non è un caso secondo me perché abbiamo una tifoseria veramente grande grande”.