Torino, che disastro
Fonte: www.srweb.eu
Dopo aver preso cinque pere, dopo una partita così, dopo aver visto un Sereni così che cosa si può ancora dire: crisi nera, nerissima!
Non viene nemmeno la voglia di parlare di De Biasi e Novellino, di Rolando Bianchi e Stellone, Di Abate e della febbre di Rosina, ci viene solo la voglia di andare a consolare il Presidente Cairo.
La personalità tanto invocata dal precedente Mister, non si è vista nemmeno con quello che è tornato, il che vuol dire che i problemi sono ben più gravi di quello che si poteva immaginare, ora una breve sosta, santa ci vien da dire e poi il Napoli.
Raramente abbiamo assistito ad una debaclè così tranciante, una sconfitta che per quello che si “annusa” in giro non porterà nulla di buono per il prossimo futuro del Toro.
In questi frangenti sarebbe meglio guardarsi dentro e capire se si è in grado ancora di dare qualche cosa … e non parliamo di Cairo.
Certo che tre settimane così accopperebbero un rinoceronte, batoste, liti, ammutinamenti, parole al “miele” che arrivano da tutte le parti, esoneri e ritorni, dover giustificare tutto e tutti, una ciurma impazzita, imbrocchita, imbelle.
In questo momento, come sempre capita quando le cose vanno male, tutti si girano verso il Leader, verso il Capo, per trovare quegli spunti che possono dare il via per una “resurrezione”.
Sono i momenti in cui la cultura del lavoro, deve prendere il sopravvento sugli egoismi e sulle false certezze che hanno portato il Toro così in basso.
E’ certamente il momento più difficile dell’era Cairo, un momento in cui forse è meglio smettere di criticare, di spendere parole di biasimo, ma di far sentire un po’ “d’amore” per la ciurma dispersa fra le onde.
Sembra assurdo, ma il tanto peggio tanto meglio, non ci appartiene.
Pensiamo che questi sono i momenti in cui chi vuole bene al Toro, debba pensarci un attimo prima di scagliarsi contro a prescindere.
Forse sarebbe meglio che Zaccarelli stasera telefonasse al Presidente, non per intavolare una trattativa, ma solo tirargli un po’ su il morale… non è che sia obbligatorio e se non lo facesse sarebbe, come si dice, uguale.
Certo sarebbe un bel gesto.
Il morale è un po’ a terra ed è anche per questo pensiamo che sia il momento di stringersi, non guardare più in faccia nessuno e … lavorare!
GMC