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Torino, gli ex in coro: "Vendere sì, ma cosa?"

di Marina Beccuti
Fonte: www.cronacaqui.it

Cairo finisce sotto accusa. Questa volta sono alcuni fe­delissimi ex calciatori grana­ta a metterlo nel mirino. Tra questi Marco Ferrante, Pa­squale Bruno e Roberto Poli­cano. «Il Toro è una scatola vuota», il concetto che emer­ge dalle loro riflessioni.


APPEAL NULLO
Inizia Ferrante, che parla del­le problematiche più recenti: «Sono scettico riguardo la po­litica granata di gennaio, con la cacciata delle prime donne e l’arrivo di giovani più affa­mati. Ora - spiega l’ex bomber del Toro - c’è il concreto ri­schio di trasformarsi in una squadra come le altre, come tre quarti delle compagini di B: c’è il rischio concreto di non tornare in serie A, di an­dare verso una catastrofe » . Policano dal canto suo ag­giunge: «Spero che Cairo si sia reso conto che ora come ora deve fare mea culpa e far lavorare con fiducia chi è pa­gato per farlo. I tifosi non lo vogliono più? Forse - rispon­de l’ex granata - è solo un momento di rabbia. In ogni caso, però, prima va trovato un acquirente: e chi lo prende un Toro dal valore patrimo­niale nullo? Non c’è una sede, un centro sportivo: tanti pre­stiti e giocatori svincolati. Al­le cifre di Cairo è impossibile essere interessati al club».


CHE SPRECO
Gli errori del patron granata sono molteplici. Pasquale Bruno ne individua almeno due dal peso specifico note­vole: « Guardate lo stadio, vuoto. Che tristezza: la gente del Toro si è ammalata e non so se Cairo si rende conto del­la fortuna che era a sua dispo­sizione. Ora il popolo granata si è stufato di questo spettaco­lo indecente - dice l’ex difen­sore -. Il presidente in cinque anni ha cambiato tutto: ora ha tentato l’ultima carta, quella della linea giovane, con un direttore sportivo emergente: speriamo almeno nei playoff. Non salire in A sarebbe dram­matico ».


BASTA BUGIE
Programmazione è un termi­ne utilizzato spesso per colpi­re Cairo. Ecco il perché: «Non c’è niente di nuovo da tre anni a questa parte - accusa Polica­no -. Se lavorerei per Cairo? Non per lui, ma per il Toro: alle mie condizioni, non alle sue così come hanno fatto al­tri ». E Marco Ferrante avver­te: «A Torino ne ho viste di tutti i colori, in prima perso­na. Tanti hanno fatto il passo più lungo della gamba e ora la storia sembra ripetersi. Spero non ci siano di nuovo proble­mi economici, ma le bugie, comunque, hanno sempre le gambe corte » . Infine è Pa­squale Bruno a provare a con­sigliare Cairo in modo co­struttivo: «In qualche modo si provi a tornare in A e poi si programmi. Tre anni di tem­po ad un allenatore e a un direttore sportivo, con budget e obiettivi dichiarati: senza programmazione, altrimenti, non si va da nessuna parte».


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