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Torino, gli indesiderati dello stadio. Tocca a Vagnati

di Marina Beccuti

Si è aggiunto un altro dirigente a Cairo agli indesiderati allo stadio da parte di chi non vuole più vedere alcuni volti dell'attuale dirigenza. Dopo le parole di ieri dette da Vagnati nel pre-partita della della gara contro l'Inter, è proprio il direttore sportivo ad aggiungersi alla lista degli indesiderabili. Come si legge sui social da parte di chi contesta l'attuale dirigenza.

Così parlò non Zarathustra e nemmeno Bellavista, bensì il ds del Toro, Davide Vagnati a proposito di Chè Adams: “L’ho preso dicendogli che uno step in Italia può fargli bene per poi eventualmente ritornare nei grandi palcoscenici europei, o in Italia ma nei club importanti”. Dette così non sembrano essere parole pronunciate da un dirigente granata, bensì da uno dei tanti procuratori che parlano del loro assistito, per venderlo al miglior offerente.

Anche Orfeo Pianelli vendeva il pezzo migliore per fare cassa, perchè non c'erano i soldi della Fiat, come si chiamava all'ora, a coprire le casse sociali, a comprare i giochini dell'Avvocato e via di questo passo. Ma lo faceva per necessità spiegandone le ragioni e rimpiazzando il ceduto in modo ragionato, a volte un giovane che sarebbe cresciuto ed entrato nei meccanismi del gioco.

Una cosa di positivo c'è nelle parole di Vagnati, la sincerità. Su questo nulla da eccepire. Cari tifosi, il nostro motto è questo, i pezzi migliori li vendiamo, mettetevi il cuore in pace. Questa è la nostra quotidianità (storia no, questa non è storia granata!). Tiriamo su i pezzi migliori per venderli al miglior offerente. Una specie di succursale di giovani speranze o pensionati eccellenti.