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Torino, in attesa di Farnerud

di Marina Beccuti

“Panchina corta” è una di quelle frasi da gergo calcistico che nessuna società ambiziosa può permettersi di sentir pronunciare dalle parti del proprio campo di allenamento. La dirigenza granata lo ha imparato nella scorsa stagione quando, impegnata su tre fronti (campionato coppa Italia ed Europa League), si era presentata ai nastri di partenza, col senno di poi, sotto organico. Sono bastati un paio di infortuni e mister Ventura ha dovuto inventare soluzione alternative, come Bovo centrocampista improvvisato oppure nel finale di campionato, quando ancora la squadra lambiva la zona Europa, uno spento Amauri titolare “per forza” dopo i forfait di Maxi Lopez e Quagliarella. Quest’anno, però, in casa granata regna l’abbondanza. Come lui stesso ama ripetere, il presidente Cairo ha davvero imparato dai suoi errori e, con la complicità di colui che dagli addetti ai lavori viene definito come il ds emergente più bravo della serie A, ha composto la rosa di ottimi titolari e validi rincalzi. Esempio lampante ne è Molinaro, partito per vedere il campo raramente, si ritrova titolare fisso per il menisco capriccioso di Avelar e non fa rimpiangere il più quotato collega. Ma la vera manna per Ventura è nella zona nevralgica del campo: il mister ha sicuramente insistito parecchio affinché venisse arricchito il reparto centrale. Ogni ruolo è coperto non solo da due giocatori, ma un paio di jolly sono pronti, all’evenienza, per tappare ogni falla. Tra questi l’ultimo arrivato, il franco-slavo Sanjin Prcic, e il lungodegente Alexander Farnerud.

Lo sfortunato centrocampista svedese, operato a fine maggio per la rottura del legamento crociato (secondo intervento di questo tipo in due anni per lui), sta per tornare a disposizione del suo allenatore: il rientro in gruppo è previsto per novembre e la guarigione pare essere in linea con le tempistiche preventivate. Un’alternativa interessante alle mezzali granata che hanno trovato in Baselli e Acquah i punti cardine, mentre in panchina scalpitano la freschezza e la qualità di Benassi e Obi. Forse l’unica virtù che difetta a questo reparto è proprio quell’esperienza in possesso del 31enne ex Stoccarda, che vanta nel suo palmares 39 presenze nelle coppe europee e 8 con la nazionale gialloblù. Dovesse tornare ai livelli della prima stagione torinese, Farnerud potrebbe mettere in serie difficoltà Ventura, ma siamo certi che il tecnico ligure non sarà certo scontento di tanta abbondanza.


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