.

Torino, insistere con Obodo

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it

Ci sono pareggi che valgono come vittorie e successi dal retrogusto amaro che per poco non si trasformano in beffa. E’ quanto è successo alle due torinesi nell'ultimo weekend. Nel posticipo della sesta giornata, dopo giorni di polemiche roventi, con accuse, repliche e veleni che si trascinano dai tempi di calciopoli, la Juve esce imbattuta da San Siro e conferma il suo trand di crescita, andando molto più vicina dell’Inter alla conquista dei tre punti. Il Toro, invece, soffre le pene dell’inferno per battere la matricola Portogruaro, salvandosi solo grazie alla fortuna (e alla traversa che dice di no agli ospiti al 92’), nel giorno in cui va in scena un’aperta contestazione al presidente Cairo.

Il Toro ha confermato la regola che lo vuole sempre vincente, quando riesce a segnare nei primi dieci minuti di gioco: era successo a Modena contro il Sassolo e nel derby piemontese con il Novara, la storia si è ripetuta contro il Portogruaro, ma quanta sofferenza nel finale. Sul 2-0 c’erano tutte le condizioni per chiudere con un successo rotondo, invece la difesa ha concesso l’ennesimo gol agli avversari e senza la fortuna (leggi traversa di Cristante) sarebbe finita con un pareggio che avrebbe fatto gridare allo scandalo e sollevato chissà quale polverone di polemiche, arrivando dopo la brutta sconfitta di Pescara.

Lerda ha detto che deve ancora lavorare e il Toro crescere molto per arrivare all’assetto ottimale, ma qui occorre accelerare. Siamo a ottobre e davanti le rivali più accreditate, ad iniziare dal Siena, non sembrano intenzionate a rallentare. Domenica prossima, contro l’Atalanta dell’ex Colantuono, sarà già una sfida da non fallire, per non perdere terreno prezioso da una diretta concorrente e il tecnico granata dovrà dimostrare coraggio e idee chiare. Questo Toro non ha gli interpreti adatti per giocare il 4-2-3-1 che l’ex allenatore del Crotone predilige, ma se è deciso a insistere, allora perché schierare un Belingheri già altre volte deludente e puntare tutto su De Vezze regista, quando in quel ruolo Obodo aveva fatto vedere cose egregie, le settimane precedenti? Non si può prescindere da Bianchi e dai suoi gol, ma anche Iunco sta diventando elemento fondamentale, ci si accorge del suo valore soprattutto quando non c’è o è in campo a mezzo servizio.
 


Altre notizie
PUBBLICITÀ