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Torino, la nuova rimonta non fa più notizia. E ora comincia la contestazione dei tifosi

di Elena Rossin
Fonte: Tmw

Un’altra rimonta quella subita dai granata, un’abitudine che sta diventando sempre più preoccupante. Perché la squadra di Giampaolo, al ritorno dopo il Coronavirus, aveva fatto sognare e strabuzzare gli occhi: un primo tempo praticamente perfetto, sui livelli di quello di San Siro, con tanto di vantaggio iniziale di Nkoulou, rilanciato titolare a sorpresa, e il raddoppio divorato clamorosamente da Zaza a tu per tu con Szczesny, oltre a una ripartenza di Linetty fermata da un intervento tanto rude quanto fondamentale di De Ligt. E la Juventus era irriconoscibile, tanto da centrare la porta di Sirigu soltanto una volta in 45 minuti. Poi, quando i granata sembrano avere in mano la partita, ecco che puntualmente arriva il crollo. La rabbia è per l’ennesima rimonta, questa volta firmata McKennie-Bonucci, e la forbice tra primi e secondi tempi che continua ad allargarsi: 20 punti prima dell’intervallo, due al ritorno dagli spogliatoi.

E se dal punto di vista del gioco la squadra di Giampaolo sembra poter decollare da un momento all’altro, c’è la classifica ad alimentare brutti pensieri: i granata non si schiodano dal terzultimo posto, le sconfitte sono arrivate già a sei e l’unico successo del tecnico resta quello di Marassi contro il Genoa nel recupero di un mese fa. I tifosi non possono entrare allo stadio, ma il clima a Torino si sta surriscaldando. “Ci avete rotto il c…o” recitava lo striscione esposto nella notte al Filadelfia. Perché ormai le buone prestazioni non bastano più, ora c’è assoluto bisogno di punti. E l’Udinese di sabato prossimo sembra già un’ultima spiaggia. Non solo per Giampaolo, ma per tutta la squadra. Società compresa, ovviamente, con il silenzio del presidente Cairo, lontano dai microfoni da ben prima che lo colpisse il Coronavirus a fine ottobre, che si sta facendo sempre più assordante.