Torino, Longo come Inzaghi? Perchè no!
Oggi il Tuttosport, nelle pagine dedicate al Torino, ha sottolineato che Cairo avrebbe deciso di proseguire con Longo anche nella prossima stagione. I risultati non sono ancora arrivati da che si è seduto sulla panchina che fu di Mazzarri, ma la sua voglia e caparbietà lo rendono gradito sia ai dirigenti che ai giocatori, in quanto è quasi uno di loro. Il lavoro da fare è lungo e lo stop causato dal Coronavirus non ha potuto evidenziare eventuali miglioramenti, ma può essere utile, come ha detto pochi giorni fa Lentini per ripartire. In queste settimane senza partite e allenamenti la mente si è potuta rilassare, pronta a ripartire con maggiore convinzione e volontà, perchè chi pratica sport scalpita sempre quando è cstretto a rimanere fermo.
Inoltre c'è l'esempio della Lazio a fare da traino per una scelta del genere. Inzaghi in fondo arriva dalla Primavera biancoceleste, ha preso la prima squadra con molta incertezza da parte dell'ambiente, ma adesso è diventato un tutt'uno con la squadra. Parla lo stesso linguaggio dei giocatori ed è più facile approcciarsi con lui. Stesso discorso per Gattuso e Liverani, altri due che non hanno una grande esperienza nell'allenare in serie A ma che sanno lavorare nel modo giusto a fianco dei giocatori.
Dunque ben venga Longo, che piace anche alla tifoseria. E' chiaro però che bisogna anche creare l'organico giusto da concedere al tecnico. Non importa che siano nomi importanti o meno, ma giovani interessanti, che magari ha allenato lo stesso Longo nei suoi anni della Primavera, come Segre, per fare il nome di un giovane granata in prestito, al Chievo, monitorato da Bava.