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Torino, Ultimatum dei tifosi a Cairo

di Raffaella Bon
Fonte: Gazzetta dello sport

Hanno trascorso la settimana più lunga della stagione del Toro in silenzio, a metà fra la nausea e la rassegnazione. Poi, ieri, hanno deciso di dire la loro, e stavolta il clima di contestazione non risparmia neppure Urbano Cairo che mai finora era stato sfiorato dalle critiche del popolo granata. La lettera del Centro Coordinamento Toro Club, che raggruppa le principali componenti del tifo organizzato granata, va oltre l'andamento decisamente deludente della squadra, ma punta il dito su tre anni abbondanti di gestione globale: «Lei, presidente, ci mette i soldi, ma noi ci mettiamo la faccia - è l'incipit - . Abbiamo provato a dirglielo in ogni modo, ora basta! Il problema non è la questione sportiva, il problema è a monte ».
Riposta I tifosi riprendono poi le parole con cui lo stesso Cairo ha in settimana criticato De Biasi: «I meriti pregressi (salvataggio della società, ndr) non vanno utilizzati come scudo». E quindi avanti con l'accusa: «Nei primi mesi della sua gestione abbiamo accettato di buon grado la società snella, un settore giovanile traballante, la mancanza di dirigenti stabili, l'inesperienza. Ma oggi la situazione è profondamente cambiata. Non possiamo accettare continui cambi tecnici, 5 (e il sesto in attesa) in meno di tre anni, né che lo spogliatoio sia sempre abbandonato a se stesso». Poi la chiusa: «Noi ci prendiamo le nostre responsabilità, ma lei, presidente, si prenda le sue. Tutte. E le chiediamo di mettere insieme una società adeguata, di intraprendere una strada e di portarla avanti. E di iniziare con noi un confronto per costruire e non per distruggere». Aperta la risposta di Cairo: «Li incontrerò volentieri, perché rispetto i tifosi e le loro opinioni ». Ma ad un patto: «Pensiamoci dopo la partita, prima dobbiamo concentrarci soltanto sulla Fiorentina».


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