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Toro, analisi di un male arrivato dal nulla?

di Giulia Borletto

I "mali" è proprio vero, non vengono mai per caso. Per capire il male del Toro forse bisognerebbe tornare in dietro con la mente di qualche mese. Le accuse adesso servono poco, gli errori è facile farli pagare a qualcuno in particolare e non a tutti. Di mea culpa il Toro ne ha le tasche piene, ma nessuno si sarebbe mai immaginato un inizio così altalenante. Alla prima di campionato una sconfitta? Ci può stare, ma poi non ci sono più alibi. "Bisgona rimboccarsi le maniche e lavorare" ripetono tutti, dallo spogliatoio agli alti vertici, ma i mali, come detto in origine, non vengono mai per caso.

Il quotidiano La Stampa questa mattina analizza tra le varie problematiche del Toro, anche il discorso mercato low cost attuato quest'estate dal ds Petrachi, obbligato ad utilizzare risorse zero e a dover puntare solo ad ingaggi al medesimo parametro. Petrachi ha lavorato cercando di dare al Torino una squadra competitiva e motivata nonostante tra le mani avesse niente o quanto meno poco da dare in cambio. Dal Parma è arrivato Filipe, una vera delusione in questo inizio di campionato, Zavagno non aiuta e Obodo invece che dare luce al modulo di Lerda, sta contribuendo ad ofuscarlo. Anche il centrocampo non sta ottenendo i risultati sperati dopo gli innesti di De Vezze e De Feudis e ci si chiede se, nonostante la giovane età, uno come Gorobsov non sarebbe servito di più. Il mancato arrivo di Gabionetta poteva essere evitato? La situazione degli epurati poteva essere gestita diversamente? A voi le risposte.