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Toro, cambiare mister non porta bene

di Marina Beccuti
Fonte: www.cronacaqui.it

Tifosi granata, gli scongiuri sono leciti. E potrebbero ser­vire ad invertire una tenden­za negativa: in era Cairo, in­fatti, al cambio di allenatore solo una volta la squadra gra­nata ha vinto alla prima usci­ta ufficiale del suo nuovo tec­nico. Insomma, la cosiddetta “scossa” non si è mai concre­tizzata nell’immediato.

L’ECCEZIONE
Escludendo il passaggio di consegne da Stringara a De Biasi, si arriva subito all’eso­nero del tecnico di Sarmede a tre giorni dal via della serie A 2006-07, a soli tre mesi dalla promozione. Arriva Zacche­roni e in 72 ore di certo non può fare granché, di conse­guenza il Toro pareggia 1-1 la sua prima uscita contro il Par­ma. “Zac” però dura finché la squadra non raggiunge il suo punto più basso il 24 febbraio 2007, contro il Chievo (3-0, ndr). Torna De Biasi e dopo appena quattro giorni la squa­dra - curiosamente - appare rigenerata. La scossa c’è e si vede: 1-0 al Cagliari e torna il sole su Torino, con grandi speranze di salvezza, poi otte­nuta.

IL RITARDO
L’anno successivo la dinami­ca è simile. In panchina non c’è più De Biasi ma Novelli­no, che arriva fino alla 33esi­ma giornata, prima di essere sostituito ancora dall’ex tec­nico di Modena e Brescia. Al­la “prima” però, questa volta De Biasi trova l’Inter, che non gli lascia scampo: 1-0 per i nerazzurri, ma la salvezza co­munque arriverà grazie ad al­tre vittorie. Lo stesso allena­tore di Sarmede, quindi, rie­sce ad avviare la squadra nel campionato successivo, ma la sua avventura si conclude col 4-1 della Fiorentina sui gra­nata il 7 dicembre scorso: tor­na Novellino e la sua prima è ­sportivamente - drammatica: il Bologna in casa propria ne rifila cinque ad un Toro allo sbando. Anche in questo ca­so, la scossa non c’è, ma qual­cosa si muoverà la settimana successiva, con la vittoria sul Napoli (1-0, ndr). La passata stagione, tuttavia, resta nega­tiva: Novellino viene cacciato dopo l’1-3 subito contro la Samp: arriva Camolese, che esordisce contro il Palermo, ma va incontro ad una scon­fitta di misura terminando poi il campionato con la re­trocessione.

PERICOLO GALLIPOLI
Le statistiche fanno venire i brividi ai tifosi più attenti ai numeri e a quelli scaramanti­ci. E nemmeno i numeri per­sonali di Beretta danno con­forto. Da subentrato il tecnico è uscito sconfitto per 2-0 alla sua prima uscita ufficiale sul­la panchina del Siena contro l’Udinese. In granata gli tocca il Gallipoli come primo esa­me: le statistiche e le previ­sioni fanno paura, ma è arri­vato forse il tempo di ribaltar­le. Come ha dichiarato il suo vice Zoratto a BresciaOggi: «A Lecce bisogna vincere, se no si fa dura».



Andrea Scappazzoni

 


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