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Toro e Novara: quando le rivali si tendono la mano

di Marina Beccuti
Fonte: Roberto Codebò per www.zipnews.it

C’era una volta un Portogruaro, che, approdato alla serie B quasi per caso, aveva deciso di rimanervi a lungo. E che dunque, nelle ultime giornate, aveva innestato una marcia da fare invidia ad avversarie ben più blasonate: cioè praticamente a tutte, chè ad essere più blasonati del Portogruaro ci vuole poco. E intanto, siccome in questo mondo l’immagine è tutto e con quel nome lì non si poteva andare lontano, qualcuno aveva già cominciato a chiamarlo soltanto Porto, proprio come lo squadrone di Lusitania (del resto, non sarebbe stata la prima volta che Veneto e Portogallo in questo senso van d’accordo: Sant’Antonio cosiddetto da Padova, in realtà, era nato a Lisbona…).


Poi, un quella sperduta provincia di Venezia venne una di quelle squadre – molto – più blasonate, e decise di far vedere chi comanda: segnò con Rolando Bianchi che ormai è un po’ santo anche lui, espugnò la roccaforte portogruarese (ho controllato: si dice proprio così) e fece un piccolo favore al Novara. Che ospita la formazione veneta proprio martedì sera e sarà ben felice, dopo l’odierno ridimensionamento, di vedersi arrivare al Piola non solo il Porto, ma anche il Gruaro…


Che i nemici o rivali finiscano ogni tanto per darsi una mano, è cosa nota a tutti; non meno nota di quanto gli amici giochino spesso a farsi del male tra loro. E, dopo il piccolo favore portogruarese di oggi, il Toro ha ora la possibilità di farne al Novara uno grandissimo: battere l’Atalanta mercoledì sera. Il che, oltre alle evidenti ripercussioni dirette sulla classifica, avrebbe anche lo stesso effetto già descritto a proposito del Portogruaro: ché, complice una curiosa tendenza di Toro e Novara a passarsi di mano le avversarie (era già accaduto anche per Padova e Cittadella), nel turno successivo è in programma nientemeno che Atalanta-Novara, autentico Real Madrid – Manchester United di serie B.
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Col Toro che gli stava facendo un piccolo favore e sta per tentare di fargliene uno grandissimo, il Novara dev’essersi sentito in colpa per aver oltraggiato l’illustre cugina nel derby e ce l’ha messa proprio tutta per ricambiare almeno in parte: per battere, cioè, un Varese che a questo punto rischia di diventare il più diretto ostacolo dei granata in chiave playoff. Erano partiti col piede giusto, gli uomini di Tesser; e il gol di Bertani – colpo al volo su lancio alla Totti del sempre più bravo Parola – aveva a tal punto incantato le folle da apparentemente tacitare ogni varesotta rivalsa. Invece, gli azzurri sono incappati nel primo vero pastrocchio difensivo da quando è rientrato Lisuzzo; del resto, la porta era la stessa che ha ipnotizzato Rubinho e Garofalo quindici giorni fa: proprio la porta delle papere… Peccato, perché il Novara si è espresso su livelli ottimi, ha ben contenuto gli empiti iniziali degli ospiti, ha rischiato più volte di raddoppiare e, dopo il gol del pareggio, non s’è certo accontentato del punticino. Buone notizie che, archiviato il rimpianto di oggi, saranno certamente preziose nel rush finale per la serie A: soprattutto se il Toro batterà l’Atalanta e – ventiquattro ore prima, in quel di Novara – il Porto saprà essere anche Gruaro.
 


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