Toro in vendita, Tesoro conferma: "E' tutto vero, vedo Cairo"
Fonte: www.cronacaqui.it
Nella settimana in cui il Toro ha ritrovato la vittoria all’Olimpico contro il Frosinone (3-1), grazie alla tripletta di Rolando Bianchi, sono sempre le voci di vendita della società, e di eventuali incontri con possibili compratori, a tenere banco nell’ambiente granata. Secondo indiscrezioni che arrivano direttamente da Busto Arsizio - là dove ha sede la Pro Patria società di proprietà dei primi papabili acquirenti del Torino - la famiglia Tesoro vedrà oggi Cairo nei suoi uffici milanesi.
IN AVANSCOPERTA
In avanscoperta andrà il capofamiglia e capocordata Savino Tesoro che parlerà così con l’editore alessandrino per quello che ha tutti gli effetti sarebbe il primo, e forse anche ultimo, faccia a faccia tra le due parti. L’imprenditore di origini pugliesi andrà in rappresentanza di altri quattro o cinque soci con cui sta valutando di formare una cordata per rilevare il Torino: «Andrò da solo - conferma Savino Tesoro -. Vado a discutere e a capire quali spazi ci possono essere, che tipo di situazioni si possono creare. Vogliamo capire e valutare il tutto nel migliore dei modi. Se ho visto il Toro sabato? No, la partita contro il Frosinone l’ha vista mio figlio in compenso». Tornando all’incontro con Cairo, i Tesoro hanno deciso che al termin informeranno di tutto il tifo granata nel corso di una conferenza stampa: «Verremo a Torino per parlare direttamente con i media - conclude l’imprenditore trapiantato ormai da anni al Nord -, sia in caso di incontro positivo sia in caso negativo».
CALCIO GIOCATO
Il futuro è incerto non solo in ambito societario, ma anche in ambito sportivo, là dove il Toro di Colantuono, a un passo dai playoff, comincia a mangiarsi le mani per le occasioni sprecate in passato. Il fatto di continuare a vincere aumenta i rimpianti di Bianchi e compagni, che troppe volte in questa stagione hanno gettato alle ortiche occasioni importanti di avanzare sensibilmente in classifica. E ora si spera ancora nella promozione diretta, ma solo perché il livello della serie B è a dir poco scadente. Basti pensare ai tre punti buttati via contro il Lecce, in casa (i pugliesi agguantarono il pari nel recupero), ma anche alla più recente sconfitta interna con la Salernitana, anche qui dopo essere passati in vantaggio e dopo aver sprecato anche un calcio di rigore. Nella gestione Colantuono, poi, i rimpianti riguardano anche la partita più discussa dell’anno, ovvero quel Toro-Crotone che tanti dubbi e illazioni ha sollevato: scommesse o no, quella gara i granata l’hanno persa e con quei tre punti, ora, gli uomini di Colantuono si ritroverebbero già all’interno della zona playoff. E invece si continua ad inseguire.
GIRI A VUOTO
Questo anche perché nel Toro la società ha compiuto un giro a vuoto, come nel caso dell’esonero di Colantuono, poi richiamato dopo cinque gare della gestione Beretta: il tecnico milanese in 450 minuti ha ottenuto una vittoria, tre sconfitte e un pareggio, raccogliendo quindi la miseria di quattro punti. E il dubbio resta: se fosse rimasto Colantuono, quanti punti in più avrebbe fatto la squadra in quel lasso di tempo? La controprova non c’è, l’interrogativo invece resta così come il rammarico di aver lasciato tanti, troppi punti per strada.
Paolo Casamassima Andrea Scappazzoni