Toro, lo spirito di una volta
Fonte: www.srweb.eu
Doveroso incominciare questa mattina di Novembre con un pensiero per il caro Aldo Agroppi, che nella giornata di ieri come ormai tutti sappiamo, ha dovuto fare i conti con il suo cuore ballerino.
Nei giorni scorsi, prima della commemorazione (commovente) allo Stadio di Giorgio Ferrini con il nipote che sgambetta sul prato verde, siamo andati a riascoltare l'intervista che ci rilasciò tempo fa Aldo Agroppi nella sua casa di Piombino ed il quadretto che ne viene fuori è sintomatico del carattere dei due personaggi in questione, Ferrini ed Agroppi appunto.
L'Aldone nostro iniziava così: " Ferrini mi chiamava Agropoli e non so perchè, però quel nome gli usciva bene e per lui sono rimasto sempre Agropoli.
Ero arrivato da poco al Toro e facevo parte della prima squadra ma non giocavo mai, per me la partitella del Giovedì era l'unica possibilità che avevo per mettermi in mostra, per far capire all'allenatore che potevo starci pure io in quel Toro.
A centrocampo mi confrontavo con Ferrini, per lui era un allenamento ma per era partita vera, correvo e picchiavo.
Dopo un paio di Giovedì, all'ennesimo contrasto duro, Ferrini mi assestava una bella gomitata e finivo per terra tramortito ... lui venne vicino a me, mi allungò una mano e mi disse - bravo Agropoli, sei dei nostri - ... mi aveva battezzato"
Ferrini grande Capitano, Agroppi uno con il carattere erano i tempi del Toro sanguigno che la gente adorava!
Mi raccomando Agropoli non facciamo scherzi!
E' un Toro bello quello che abbiamo visto ieri al Comunale per la foto ufficiale della squadra, nessuno per i fatti suoi, tutti che scherzavano e ridevano, che differenza con gli anni scorsi.
Prima della foto, il mitico Toni il magazziniere della squadra ... una figura che andrebbe approfondita, ve lo assicuriamo ...(divagazione - in estate a Sappada arrivavamo al campo alle nove e l'allenamento iniziava alle nove e trenta, Toni aveva preparato il caffè e per chi si trovava li era il momento della conviavilità, una tazzina (di plastica) per tutti mentre Ventura già sul pezzo, mugugnando per il tempo infame raccontava aneddoti e Toni con il suo caffè ti svegliava e riscaldava) ... dicevamo che Toni appunto tirava fuori i palloni per la foto ed i giocatori come i bambini ai giardinetti si mettevano subito a giocare fra loro ... un tocco, al volo, Steva bombarda Bianchi, Odu e Verdi che fanno i seri impegnati, il Mister guarda e Di Cesare ruba il posto al fotografo e scatta a raffica.
Sembta il Toro di una volta, quello degli Agropoli, dei Ferrini, dei Pupi che palleggiano contro il muretto per sgrossare i piedi ... bello proprio bello.
Se si andrà in serie A o no lo sapremo solo alla fine di questo capitolo, di sicuro lo spirito Toro è tornato.
GMC