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Toro malocchio

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it

Non è bastato il miglior Toro della stagione per avere ragione del Siena e consentire a Lerda di riacciuffare la zona playoff. Ma rispetto all’1-1 di otto giorni prima a Piacenza, i rimpianti dei granata stavolta non sono legati agli errori commessi in zona gol, ma per la scarsa vena dell’arbitro Tozzi, le cui decisioni hanno influito pesantemente sul risultato finale.

In avvio di ripresa il Torino chiedeva invano il rigore con Pratali, che veniva invece ammonito per simulazione, mentre una situazione simile in precedenza aveva visto graziato l’ex reggino Brienza. Questa differente interpretazione peserà nel finale, quando i granata, dopo aver controllato la sterile reazione del Siena e sfiorato il 2-0 con il palo colpito da Lazarevic, vedevano la superiorità numerica determinata dall’espulsione di Larrondo durare appena tre minuti: il signor Tozzi sventolava infatti il secondo giallo a Pratali per un fallo commesso da Di Cesare, con Brienza che beffava un incerto Bassi sulla conseguente punizione, regalando ai suoi un pari ormai insperato.

Il gol di De Vezze (al secondo centro consecutivo), dopo l’occasione di Sgrigna in apertura, aveva consentito alla squadra di Lerda di trovare presto un meritato vantaggio: il Toro nel primo tempo è padrone assoluto del campo, ma incapace di sferrare il colpo del k.o. a un Siena tremebondo, dove solo Reginaldo provava a creare problemi ai granata. In questa situazione si è avvertita l’assenza di capitan Bianchi, perché la gran mole di lavoro prodotta dalla squadra non trovava finalizzazione nei sedici metri perché Sgrigna giocava su tutto il fronte offensivo e Iunco molto largo sulla fascia, senza che in area di rigore ci fosse l’uomo capace di buttarla dentro.

Nel finale, dopo il pareggio ospite, gli animi si surriscaldavano, veniva espulso pure Lerda e nel recupero il Siena aveva persino l’occasione di fare il colpaccio con Kamata, ma per il Toro sarebbe stata un’autentica beffa. Il settimo risultato utile lascia Iunco e compagni nel limbo, ancora fuori dalla zona playoff: nel calcio dei tre punti i pareggi sono una mezza sconfitta, come diceva Carlo Mazzone, urge invertire alla svelta la tendenza, anche se contro Triestina ed Empoli mancherà ancora Bianchi. Per questo a gennaio urge tornare sul mercato, ma qui la palla passa a Cairo, che deva dare seguito coi fatti alle promesse fatte a Lerda e Petrachi di tornare a investire.