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Toro, scocca l'ora della verità

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per Nesti Channel

In una partita povera d'emozioni e ricca di molte seconde linee in campo, il Toro batte il Cittadella grazie ad un gol dell’oggetto misterioso Belingheri (una delle delusioni più cocenti della stagione) e scavalca in classifica i veneti, chiudendo al quinto posto la stagione regolare. Mercoledì alle 18.30 i granata ospiteranno il Sassuolo nella semifinale di andata, con l’imperativo di vincere, dal momento che due pareggi regalerebbero alla squadra di Pioli la qualificazione alla finale.

Un Toro esperto della post season sa però che rispetto al 2005 e al 2006 non potrà fare calcoli e accontentarsi, dovendo segnare un gol in più degli avversari, partendo da una griglia di partenza peggiore e non più dal terzo posto (quello che in tutte le edizioni finora disputate è stato sempre sinonimo di promozione). La nota positiva è che la sfida contro il Cittadella ha consentito di recuperare elementi importanti come Garofalo e soprattutto Antonelli, che saranno fondamentali in sfide in cui non saranno ammessi errori. L’ultima di campionato ha visto il debutto da titolare del figlio d’arte Benedetti, ma soprattutto ha confermato la verve di Statella, un esterno che sa arrivare sul fondo e crossare in modo preciso: avendo a centro area un bomber come Bianchi saranno fondamentali proprio i giocatori che agiranno sulle fasce. Come sarà importante proteggere al meglio Morello, che peraltro non ha fatto rimpiangere Sereni, ogni volta che è stato chiamato a sostituire il titolare infortunato.

In un campionato complessivamente mediocre e contro avversarie che certo non fanno tremare le vene dei polsi, il Toro può ancora sperare di acciuffare la serie A, passando dalla porta di servizio, ma serviranno prove più convincenti rispetto a quelle dell’ultimo mese. E sarà importante che si faccia sentire anche la società, dimostrandosi vicina a calciatori che, nell’80% dei casi, sono in scadenza di contratto: tutti si giocano il futuro, che per gli atleti diventerebbe conferma automatica, in caso di promozione, mentre fallire l’obiettivo potrebbe portare ad un drastico ridimensionamento di budget e obiettivi per un club che tra la scorsa estate e il mercato di gennaio ha lasciato partire già diversi giocatori importanti.

Solo la bravura di Petrachi ha consentito di rivoluzionare il gruppo e riprendere la marcia verso uno dei primi sei posti che a gennaio sembrava inevitabilmente compromessa, ma il Toro non ha fatto ancora nulla, perché solo la riconquista della A consentirebbe di tornare a cullare ambizioni e sogni di rinascita. Con un nuovo allenatore, perché comunque vada a finire Colantuono non sarà più alla guida dei granata a luglio, al momento di partire per il ritiro. Ma questo è un discorso che riguarda il domani, ora c’è da prepararsi alla sfida contro il Sassuolo dell’espertissimo Zampagna, ricordando la fresca vittoria ottenuta a Modena e facendone un punto di partenza per la doppia sfida di playoff.


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