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Toro, squadra divisa: vince il partito dell'esonero

di Raffaella Bon
Fonte: la stampa

Rari fedelissimi su cui far leva e uno spogliatoio in silenziosa rivolta. Gianni De Biasi sta vivendo sulla propria pelle una sensazione strana e soprattutto inedita, per lui, al Toro. Abituato a intervenire con estrema urgenza per salvare la baracca dai risultati degli allenatori esonerati, passando così per l'eroe della patria, ora il tecnico granata si ritrova nei panni della vittima sacrificale di un nutrito gruppo di giocatori che lo sopporta sempre meno e lancia precisi messaggi a Cairo. Il partito degli scontenti è in netta maggioranza, numerica e carismatica, rispetto a quello che sostiene De Biasi. Nessun odio viscerale e soprattutto nessun capopopolo dichiarato, ma una somma di malumori personali che sta cementando lo spogliatoio contro GDB.

Se si dovesse fare un referendum sul gradimento, l'uomo della promozione e delle due salvezze consecutive ne uscirebbe a pezzi. Dalla sua parte non ha più i senatori (se non Stellone) e anche tra i nuovi volti granata sono in pochi a sostenerlo. Al punto che l'ipotesi di un ritorno di Novellino, tecnico ripudiato ed esonerato solo sette mesi e mezzo fa, non sconvolge chi lo aveva avuto e non urta gli altri compagni. Silenziosamente e fatalmente si aspetta il "nuovo" corso.


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