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Toro: uno, due e tre..liberi tutti

di Giulia Borletto
Fonte: srweb.eu

E' da ieri pomeriggio che cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle granata ed alla fine qualche cosa, almeno la figura in generale siamo riusciti a metterla a fuoco e abbiamo capito che non poteva che andare a finire in questo modo.

Più che dall'allenatore riteniamo indispensabile partire dalla decisione di Cairo di lasciare.

Pensiamo che non poco abbia influito la questione stadi, il rifacimento del Filadelfia, gli impegni economici da prendere entro l'estate ... tutto questo con una squadra che galleggia malamente in serie B, con un'ambiente (ristretto) che lo contesta duramente econ il resto della tifoseria ormai stufa delle continue beghe che si creano nel Toro ed intorno al Toro.

Spesso abbiamo pensato che al posto di Cairo ce ne saremmo andati ben prima, sovente siamo arrivati alla conclusione che ci saremmo però comportati in un altro modo, cioè con più programmazione e meno estemporaneità.
Avendo conosciuto un po' più di altri l'organizzazione aziendale di Cairo, uno meticoloso nella ricerca del profitto con un gruppo di lavoro veramente affiatato e di primo livello, ci siamo chiesti come mai invece nel calcio non riuscisse a sfondare.

Questione di fiducia, in lui sempre la convinzione che chiunque avesse in serbo la fregatura, il tornaconto personale ... e in fondo visti i risultati non possiamo nemmeno dargli torto.
E pensare che le persone di fiducia intorno le aveva, Tosi, De Biasi, Trombetta ... ma le sirene risuonavano continue, le stesse in fondo che oggi suonano il de profundis ... ma si tanto ormai non conta più nulla, apprestiamoci ad assistere alla danza macabra ed ai mille "te l'avevo detto", pronti a spellare vivo il prossimo!

Va detto comunque per onestà intellettuale che qualche cosa che non quadra in mezzo a tutto questo c'è ... non può essere di sicuro Cairo solo una vittima delle circostanze e dell'ambiente, se avesse voluto il modo per dare un'organizzazione seria a tutto il Toro ed a ciò che lo circonda, avrebbe potuto farlo ... evidentemente non gli interessava, convinto com'era che si potesse anche qui replicare il modello di vendita a lui tanto caro ... ho un buon prodotto, lo lucido e lo metto in vetrina, affabulo con bei modi i compratori ... et voilà il gioco è fatto, qua è tutto tremendamente diverso.

In ultimo ma non certo meno decisivo il rapporto con il potere che Cairo non è riuscito a sanare.
Il suo entrare a piedi uniti nel mondo televisivo non deve aver fatto piacere a chi questo settore lo governa da decenni.
Il suo passato parla per lui ed il suo ex datore di lavoro probabilmente ha storto un po' il naso nel vedere un Cairo arrembante in un settore che non gli apparteneva ... certo che da qui ad immaginarsi il film "Giochi di Potere" ce ne passa, ma mettiamoci anche il fallimeto di Dahlia di cui Cairo aveva il mandato per la vendita pubblicitaria e le cose si complicano terribilmente ... vanno oltre a quello che in fondo ci interessa vedere, cioè il Toro.

Comunque da qui, cioè al dire me ne vado, al trovare qualcuno che si accolli tutti i costi di un Toro in B, senza soldi e con un sacco di spese stadi compresi, senza contare quello che bisogna pagare a Cairo ... di acqua sotto i ponti ne passa tantissima.

Una cosa è sicura da tutta questa vicenda se ne esce tutti con le ossa rotte!

Ben tornato a Lerda, anche se il nostro pensiero su di lui rimane lo stesso ... ma essendo noi convinti che si debba sempre dare una seconda possibilità a tutti ... perchè a lui no?
Buon lavoro, ne ha bisogno!


GMC


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