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Trapani, Calori: “La sconfitta con il Torino per 7 a 1 ci servirà di lezione e ne faremo tesoro”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Trapani, Alessandro Calori, ha commentato la sconfitta con il Torino in Coppa Italia. Ecco che cosa ha detto:

Prima del match con il Torno ha definito la partita un regalo che la sua squadra si era fatta superando i turni precedenti, come analizza la sconfitta per sette a uno?

“Tra le due formazioni c’è un livello sicuramente diverso nella circolazione della palla e le differenti categorie ci sono apposta. Avrei voluto che si fosse provato a crescere di più, ad avere il coraggio di affrontare una squadra chiaramente più forte. Sarebbe stato un segno di crescita a livello di personalità, ma è chiaro che dopo essere andati sotto per cinque a uno nel primo tempo è stato tutto più difficile anche nella gestione. Penso che sia normale. Il regalo è essere arrivati a giocarci questa partita, speravamo in un esito diverso, ma credo che la sconfitta con il Torino per sette a uno ci servirà di lezione e ne faremo tesoro in vista del prossimo campionato e di ciò che dovremo affrontare”.

Si aspettava un Torino così come l’ha visto in campo, tenuto conto della differenza di categorie?

“Le qualità tecniche del Torino si conoscono, ha giocatori di grande qualità come Belotti che da un po’ di anni sta diventando uno dei migliori attaccanti italiani. Parlando tecnicamente e tatticamente noi siamo stati ingenui sulle loro palle lunghe, sulle quali avevamo anche lavorato, sapevamo che attaccano la profondità. Siamo stato un po’ passivi e ci muovevamo come se fossimo stato in allenamento e, invece, dovevamo attaccare di più e in modo più efficace. La qualità de giocatori del Torino la conoscevamo e non ne siamo stati sorpresi”.

Ljajic l’ha colpita?

“Certo. E’ un giocatore che quando si accende dà i tempi di gioco in fase offensiva, salta l’uomo, sa mettere la palla, crea nell’uno contro uno la superiorità numerica. E’ di quei giocatori che quando sono in giornata possono creare difficoltà e noi, magari, non siamo stati molto bravi a pressarlo lasciandogli fare un po’ troppo quello che voleva. Capisco i miei ragazzi per tanto era la prima volta che disputavano partite di questo genere e, quindi, la loro meraviglia la capisco, sono stato giocatore anch’io, e alle volte ti frega togliendoti quelle energie che ti permetterebbero di esprimere quello che si è”.

Per mezz’ora la squadra è stata in partita e poi è crollata, che cosa è successo?

“Come dicevo prima, quando nel primo tempo si perde cinque a uno è chiaro che la difficoltà aumenta ancora di più rispetto a quella che già c’è tra una squadra di serie A e una di Lega Pro, ma è quasi nomale e matematico, infatti, le categorie esistono apposta. Come dicevo ai miei ragazzi, queste partite servono ad aumentare il carattere e alle volte se non ci si arriva con la tecnica bisogna arrivarci con l’organizzazione. In questo, magari, potevamo fare un pochino meglio, però, penso che ci siamo anche regalati una partita che ci ha fatto capire tante cose e ci potrà servire per quando inizieremo il nostro campionato”.


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