.

Tripla "mission impossible" per Camolese

di Marina Beccuti

Tre missioni impossibili, o quasi, per Camolese. Il tecnico torinese, che da mercoledì ha preso in mano la squadra, è co­stretto agli straordinari per far sì che l’impresa- salvezza possa realizzarsi.


GRUPPO COMPATTO

Se è vero che il gruppo ereditato da Camolese era sostanzialmen­te unito, è altrettanto vero che l’allenatore da subito si è ritro­vato a fare i conti con la priorità di farsi accettare da una squadra che in realtà non avrebbe voluto il cambio di guida tecnica. Ca­molese ha però messo immedia­tamente le cose in chiaro, con toni pacati e chiarezza infinita: è andato incontro alle esigenze dei calciatori, escludendo la possibilità di portarli in ritiro per una settimana, ma li ha volu­ti con sé (senza però costringer­li) almeno a pranzo, tra la seduta di allenamento del mattino e quella pomeridiana. Ha dato il via ad allenamenti intensi (della durata media di circa un’ora e cinquanta minuti), che però allo stesso tempo potessero restitui­re entusiasmo e insegnamenti tattici: e così la squadra ha ritro­vato anche il sorriso, senza per­dere la serietà necessaria.


FASE OFFENSIVA

Un altro punto sul quale ha do­vuto però subito intervenire Ca­molese è stato quello riguardan­te la fase offensiva della mano­vra di gioco del Toro: la squadra subisce troppo, ma propone davvero poco. L’ex tecnico del Livorno ha quindi posto atten­zione urgente alla fase d’attacco, proponendo suggerimenti e so­luzioni a centrocampisti e attac­canti, con i primi “invitati” a inserirsi con insistenza sui cross degli esterni e richiamando le punte ad aggredire maggiormen­te gli spazi in area e, in particolar modo, a pochi passi dal portiere avversario. Chissà che in questo modo non possa essere rivaluta­to un patrimonio della società come Rolando Bianchi, finora condizionato più dal rendimen­to della squadra (che lo ha assi­stito poco) che dalle proprie pre­stazioni individuali.


PSICOLOGIA

Infine, la terza “missione” di Camolese riguarderà i singoli. Ci sono infatti alcuni giocatori in rosa che sono stati quasi accan­tonati, prima da De Biasi e poi da Novellino e che, necessariamen­te, il nuovo tecnico dovrà tenta­re di recuperare. «Perché per salvarsi c’è bisogno dell’apporto di tutti», aveva detto l’allenatore presentandosi, riscontrando consensi anche tra gli stessi cal­ciatori. E così potrebbe essere questa l’occasione buona per Pratali di riscattarsi (non gioca dal 13 dicembre 2008: Bologna­Toro 5-2, ndr), così come Vailatti e l’austriaco Saumel del quale, dopo un avvio di stagione pro­mettente, si sono perse lenta­mente le tracce.

 


Andrea Scappazzoni


 


Altre notizie
Domenica 15 dicembre
PUBBLICITÀ