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Tuttosport, Antonio Tesoro: "A breve l'incontro con Cairo"

di Giulia Borletto

"Si, confermo l'interesse per il Torino". Sono le parole di Antonio Tesoro, figlio del patron dell'azienda Tesoro al TuttoSport. Non si parla d'altro ormai in ambiente granata, ma i dubbi hanno sempre sovrastato sulle certezze. Il dialogo tra la famiglia e Cairo c'è stato e dalla telefonata intercorsa tra i due, c'è la certezza di avere in tempi brevi un faccia a faccia. Comprerà il Torino quindi? "Calma, siamo fermi ad una fase embrionale, conoscitiva. E' prematuro ipotizzare l'acquisto. Da mercoledì non posso più lavorare, ricevo 50 chiamate al giorno. Sono arrivati a chiedermi se avrei confermato Cosmi!". Ma l'interesse per il Livorno c'è veramente o è solo pubblicità? "Non nego i contatti, ma lì è stato furbo Spinelli. Ha fatto il nostro nome, così nessuno ha più parlato della sconfitta con il Siena. Anche per quanto riguarda il Torino, sono stati i giornali a scoprirlo, senza contare che le trattative quando finiscono sui giornali falliscono al 99%". 

Quindi non resta che capire chi sono i Tesoro. "Tesoro fa rima con lavoro, ha una forte affinità con sudore e nessuna attinenza col mistero. Siamo gente semplice con valo ri forti. Siamo benestanti, non siamo un bluff, ma neanche siamo Abramovich né sceicchi. Sfido chiunque a sostenere il contrario: non ho velleità alla Fabrizio Corona né, ribadisco, devo vendere nulla. Il calcio è la mia, la nostra passione. Anche se ci siamo finiti quasi per caso: quando ci hanno chiamato per salvare la Pro Patria ci siamo buttati senza pensarci troppo. L’impatto col calcio è traumatico: le sue dinamiche non sono mai basate sulla razionalità, un imprenditore rischia la follia al primo contatto". Pensare al Torino gli fa venire la pelle d'oca, anche se non è un tifoso, ma questo già lo sapevamo. "Prendere il Toro è una scelta di vita" conclude. "E' assumersi la responsabilità di dargli una dimensione consona alla sua storia e ai suoi tifosi".


 


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