Ventura: “Con l’Inter un pareggio con aspetti positivi e altri meno”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il mister è soddisfatto per le prestazioni di Bellomo, Farnerud, Vives, Gazzi e Barreto. La partita con l’Inter, secondo Ventura, dà la possibilità ai granata di capire quello che sono e possono fare, ma anche quello su cui devono lavorare per non concedere più ciò che hanno concesso e servirà a comprendere che se si vuole si può centrare il risputato anche nei minuti di recupero.
Più dispiaciuto perché la squadra non ha saputo gestire la partita quando era in vantaggio oppure più orgoglioso perché alla fine è stato agguantato il pareggio?
“Entrambe le cose perché è evidente che abbiamo pareggiato una partita che era diventata difficilissima e ricordiamoci che stiamo parlando di una gara che il Torino pur in emergenza ha affrontato giocandosela e iniziandola bene, se non benissimo, con palla gol in occasione del palo, poi il rigore sbagliato e il gol del vantaggio con la possibilità di raddoppiare il tutto essendo padroni assoluti del campo. E’ stata brava l’Inter a capitalizzare tre situazioni: un calcio d’angolo con giocatore che ha effettuato una rovesciata in mezzo a cinque avversari, e due altri gol nei quali ci abbiamo messo del nostro perché eravamo sei contro uno in occasione della terza rete e un’uscita (del portiere, ndr) … così … sul secondo gol. Sotto questi aspetti è evidente che dobbiamo lavorare per migliorarci, poi per il resto sono soddisfatto dell’approccio e di come avevamo iniziato la partita. Dobbiamo sicuramente leggere meglio le situazioni perché sapevamo che l’Inter andava a cercare lo spazio alle nostre spalle e i gol sono venuti esattamente così e anche perché alle volte eravamo lenti nel creare la situazione per entrare nello spazio, però questo fa parte di quel discorso di crescita. Infatti, parlando di crescita basta vedere come Bellomo aveva giocato con il Verona e come ha giocato ieri da centrocampista ed è su quest’aspetto che lavoreremo in futuro poiché ha sfoderato buona personalità sia quando è entrato in campo sia quando ha voluto battere a tutti i costi la punizione, alla seconda presenza in serie A è positivo questo tipo di atteggiamento. Sono contento per Farnerud perché ha capito come deve stare in campo e ha disputato una buona partita al di là del gol e spero che l’aver segnato lo aiuti a crescere ulteriormente. Quando Farnerud è arrivato non sapeva quanto può contare la tattica e la lettura delle partite invece adesso sta capendo che in Italia bisogna giocare in un altro modo, sta crescendo anche lui e mi auguro che il gol lo aiuti a velocizzare la crescita. Ieri abbiamo giocato con Vives per la prima volta nel ruolo di difensore centrale e anche con Gazzi in un ruolo che non aveva mai fatto e nonostante questo abbiamo fatto non bene, ma benissimo. Questi sono i lati positivi, poi ci sono anche quelli meno positivi sui quali dobbiamo lavorare: in alcuni casi ci siamo un po’ specchiati, in altri eravamo lenti nel creare la situazione e più si è lenti più diventava difficile perché l’Inter, che era in inferiorità numerica, si chiudeva in difesa con otto uomini al limite dell’area di rigore e quindi non c’era più spazio per noi, ma delle praterie per loro perché Palacio e soprattutto Belfodil, quando è entrato, e acceleravano hanno dimostrato di essere giocatori di categoria importante. Per parte della partita non abbiamo concesso nulla all’Inter, ma appena abbiamo concesso siamo stati castigati e questo dà l’idea della qualità dei singoli giocatori. Dovremo fare tutti insieme la lettura della partita e, come ho detto nello spogliatoio, spero che questa sia stata una gara importante in quanto ci dà la possibilità di capire quello che siamo e possiamo fare, ma anche quello su cui dobbiamo lavorare per non concedere più ciò che abbiamo concesso e allo stesso tempo capire che se vogliamo possiamo anche al novantatreesimo centrare il risultato, per questo spero che questa partita sia importante per il nostro futuro”.
Se l’Inter non fosse stata in dieci sarebbe passato dal 3-5-2 al 3-4-3?
“E’ da vedere, non si può dire perché con loro in dieci era più facile. Passando al 3-4-3 c’è una lettura degli spazi completamente diversa e si deve scalare in avanti altrimenti si ha una frattura con cinque persone dietro (i tre difensori e i due centrocampisti centrali, ndr) e tre davanti (gli attaccanti, ndr) e si crea un buco gigantesco, quindi se non si scala in avanti non si può farlo. Si sta parlando di numeri, ma lasciano il tempo che trovano, è la lettura della partita a contare e quindi sotto quest’aspetto dobbiamo lavorare e, come dicevo, la gara con l’Inter ci dà la possibilità di analizzare e capire quante cose in più avremmo potuto fare”.
C’è qualche problema nella gestione del risultato visto che con Verona, Sampdoria, Milan e Inter non siete riusciti a mantenere il vantaggio?
“La gestione dei minuti finali in queste partite è stata completamente diversa. Con il Milan si stava vincendo due a zero al quarantatreesimo e il gol del due a uno ci poteva stare, ma quello del pareggio assolutamente no quindi non è stata colpa nostra. Il gol del pareggio della Sampdoria, lo dico senza polemiche, il rigore era assolutamente inesistente, anche se potevamo gestire meglio l’ultimo minuto e per questo ci siamo cosparsi il capo di cenere. Quindi in questi due casi non si tratta di gestione degli ultimi minuti di gioco. Ieri con il Verona sul tre a due hanno buttato la palla in area e nessuno ha fischiato perché non c’era il motivo per farlo e la partita, infatti, è terminata tre a due, ma era la stessa situazione che era capitata a noi con diverso esito però. Nella gara di ieri con l’Inter invece sono d’accordo sul fatto che si poteva gestire diversamente, tenendo però sempre presente la qualità di una squadra come l’Inter, non dico che si poteva gestire meglio la gara, ma gestirla in modo diverso, quindi ribadisco che è su questo che dobbiamo lavorare”.
Che giudizio dà alla prestazione di Barreto che è rientrato, come Gazzi, dopo una lunga squalifica?
“Mi sembra che Barreto abbia disputato una buona partita, giocava nel suo ruolo quindi era più difficile per Gazzi che non era nel suo ruolo, ma Barreto soprattutto all’inizio ha creato situazioni pulite e sembrava attento e reattivo e sono contento della sua prestazione”.
Su Gazzi si è ricreduto visto che nello scorso campionato dopo aver iniziato a giocare con il 3-5-2 aveva detto che non era adatto a questo modulo oppure l’ha utilizzato solo perché eravate in emergenza a causa degli infortuni?
“Non avevo detto che non lo ritenevo adatto, ma che non aveva le caratteristiche poiché era abituato a fare altre cose, ma siccome quest’anno ha avuto la possibilità di allenarsi senza poter giocare per tre mesi ha lavorato in tal senso e poi siamo passati a un centrocampo a due e ha fatto ciò che di solito faceva. Mi sembra che Gazzi abbia fatto la sua partita, da lui non ci possiamo aspettare i dribbling, ma la riconquista della palla, la copertura degli spazi e la lettura delle traiettorie e questo l’ha fatto benissimo secondo me”.
Mazzarri pare non convinto che ci fosse il rigore per il Torino e se anche ci fosse stato l’espulsione di Handanovic sicuramente non c’era. Il calcio è strano da questo punto di vista?
“Non entro nel merito di cosa pensano o dicono gli altri perché non so chi dice o pensa queste cose, ma se avesse vissuto quello che abbiamo subito noi (torti arbitrali, ndr) si sarebbe già impiccato”.